Cultura e Spettacoli

Lutto nella musica: è morta Betty Davis

La madre del genere fusion è morta all’età di 77 anni per cause naturali

Lutto nella musica: è morta Betty Davis

Il mondo della musica piange Betty Davis. La regina del funk scompare all’età di 77 anni per cause naturali, come rivelato dalla nota rivista Rolling Stone. La notizia del decesso viene data dalla nota etnomusicologa Danielle Maggio. L’artista è conosciuta in tutto il pianeta per aver inventato il genere fusion, in grado di mettere insieme elementi del jazz, del rock e del funk.

L’icona statunitense, originaria della Carolina del Nord, entrò in scena negli anni 60 con il nome di battesimo Betty Mabry. Nel giro di pochi anni diventò un simbolo indiscusso tra i grandi artisti di New York, che la ritennero un modello a cui ispirarsi. In quel periodo scrisse quel brano dei Chambers Brothers che ancora oggi capita spesso di sentire alla radio. Il suo primo album, Betty Davis, invece, è stato pubblicato nel 1973. Per realizzarlo reclutò il produttore di Sly and The Family Stone, Greg Errico. Altri due lavori, invece, furono messi in circolazione nei due anni seguenti: They Say I’m Different nel 1974 e Nasty Gal nel 1975.

La regina del funk, nota anche per la sua indiscussa bellezza, considerato il passato da modella, però, è famosa anche per il matrimonio con il trombettista Miles Davis. Il rapporto durò solo un anno, ma è stato fondamentale nella vita di uno dei grandi più grandi talenti del genere. Nel 1969 uno dei volti più belli della Carolina era apparsa sulla cover di Filles del Kilimanjaro, risultando anche l’ispirazione dietro il brano Mademoiselle Mabry. Betty, inoltre, come rivela l’autobiografia del musicista, lo mise in contatto con lo specialista del funk Sly Stone e con il chitarrista di rock Jimi Hendrix. Secondo alcune indiscrezioni, la ragione della precoce spaccatura con Miles Davis, sarebbe dovuta proprio a una relazione che la donna avrebbe avuto con quest’ultimo. L’artista è stata anche compagna di Eric Clapton e di Robert Palmer.

Tanti i messaggi, quindi, degli amanti del genere che sui social non hanno rinunciato a ricordare una figura indelebile, che difficilmente sarà dimenticata non solo negli Usa, ma in tutti quegli angoli del globo in cui hanno fatto eco i suoi lavori.

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