«Cultura del gioco: fondamentale è il ruolo dei media»

Un mercato florido e un’informazione puntuale e corretta. Più che mai necessaria considerando che attorno all’industria del gioco, che produce ricchezza e occupazione e pertanto risulta vitale per la nostra economia, ruotano interessi diversi ed esigenze spesso contrastanti.
«Al centro - sostiene Fabio Felici, direttore dell’agenzia di stampa specializzata Agicos - va posta sempre la reale natura di un fenomeno, quello del gioco pubblico, che si riflette in modo complesso sulle dinamiche sociali e culturali».
Sul quale pesa però tuttora un giudizio etico negativo...
«Il ruolo dei media appare, in questo senso, fondamentale. Considerando il forte impatto economico e sociale del settore, dovrebbe esserci l’impegno a contribuire allo sviluppo di una vera propria cultura del gioco, responsabile e sicuro. Non solo evitando i luoghi comuni tipici dell’approccio pregiudizialmente negativo, ma anche e soprattutto valorizzando l’aspetto ludico, come pure le iniziative che contrastano illegalità, patologie e degenerazioni».
Quanti sono gli italiani assidui del gioco?
«Togliendo dal computo i minorenni, gli italiani che ogni anno tentano la fortuna sono circa 18 milioni, dei quali 12 giocano saltuariamente e 6 in modo più costante. Si tratta di una fetta importante della popolazione e tra di essi c’è anche chi esagera. Una minoranza che va senz’altro seguita e protetta, evitando però drammatizzazioni mediatiche fuori luogo».
Come è cambiato negli anni il rapporto tra giochi e media?
«Di fatto, fino al 1997 si accendevano i riflettori solo nel caso di grandi vincite al Totocalcio o in occasione della Lotteria Italia. E’ merito del SuperEnalotto se il gioco è divenuto una consuetudine per giornali, radio e tv: fino ad allora non si erano mai visti premi così elevati e questo ha alimentato l’interesse generale. Da qui i media hanno iniziato a occuparsi anche degli altri giochi, la cui offerta nel frattempo si è notevolmente ampliata. E oggi è certamente la più completa a livello mondiale».
Crisi economica e gioco: come vanno messi in relazione?
«Ritengo non sia corretto accostare i due fenomeni in una relazione di causa ed effetto: questo mercato cresce ininterrottamente dal 2003 e talvolta i media cadono nel trabocchetto della facile demagogia. C’è tanta gente che si diverte con il gioco, c’è chi vince, e ci sono anche 100mila famiglie italiane occupate in questo settore: ecco allora la necessità di affrontare il tema nella giusta prospettiva, considerando la molteplicità dei fattori».
Ecco spiegato l’indirizzo di Agicos…
«Il mondo dei giochi evolve in maniera talmente rapida e articolata che è fondamentale disporre di un’informazione veloce, completa ed aggiornata.

Agicos è un gruppo formato da tre agenzie di stampa che ogni giorno producono tra le 70 e le 100 news dedicate al settore, collaborando con Ansa, Agi, TmNews, TgCom, Sportmediaset e Affari Italiani. A tenere banco in questi mesi è soprattutto il forte sviluppo del gioco on line, con lo sbarco sul mercato del poker cash e dei casinò virtuali».

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