Anzitutto non sottovalutate Sophie Kinsella: è una signora scrittrice, migliore perfino dell'apripista Helen Fielding, e superiore anche a se stessa, quando si firma con il suo nome, Madeleine Wickham, non si sa perché scrive peggio di Erri De Luca.
È comunque, la divina Sophie, il non plus ultra della «chick-lit», la letteratura per pollastrelle, ma qui il punto che mi interessa è un altro: in Italia abbiamo due galline dalle uova d'oro, Chiara Gamberale e Federica Bosco, ma ci sono chick maschi? Attenzione perché la chick-lit non ha niente a che vedere con gli Harmony e i suoi derivati. Per cui da non confondere neppure con gli epigoni di Nicholas Sparks (da non confondere con Tim Parks), la narrativa bassa della sentimentalità sdilinquita e sofferente, quella che si svolge tra una vedovanza e un incidente. Un genere in cui sono più portate le donne, ma spopola anche il giovane francese Guillaume Musso: muore lei, muore lui, lei si innamora, lui si rinnamora, lei prende l'aereo, l'aereo esplode, eccetera.
In teoria, secondo me, il miglior candidato italiano del filone chick sarebbe il simpatico pollastrello Luca Bianchini: autore di successi del cuore dai titoli inequivocabili, come Ti seguo ogni notte, Siamo solo amici, Io che amo solo te, tutti editi da Mondadori, l'ultimo con due peperoncini in copertina, così, tanto per gradire, uno per lui e uno per lei. Oppure uno per lui e l'altro per l'altro lui. Voglio dire, fa comunque piacere che siano bestseller libri sentimentali in cui ci sono triangoli uomo-donna-uomo in cui a innamorarsi sono i due uomini, come nel romanzo d'esordio, Instant love. D'altra parte l'autore stesso dichiara di scrivere con un «occhio gay», che paraculo, e però questa ispirazione bisex me lo rende simpatico.
Anche perché scrivere con entrambi gli occhi gay editorialmente non paga granché, si è visto con i romanzi meno venduti di Walter Siti, da Un dolore normale a La magnifica merce. Ecco, a pensarci era un chick incompreso pure Walter, o piuttosto un vecchio tacchino in pena sentimentale per grossi tacchini gonfi di anabolizzanti, e alla fine il problema forse era proprio questo: c'erano troppi culturisti (ultimamente metteva perfino le foto) e troppo pasolinismo, e non puoi salvare capra e cavoli, il disimpegno del sesso e l'impegno dell'intellettuale di sinistra. Cioè, la suddetta divina Sophie ha scritto I love shopping, un meraviglioso inno al consumismo, i protagonisti di Siti per ogni marchetta pagata ti rifilano una riflessione postcapitalista di sensi di colpa socio-culturali, e infine, per disperazione, solo la riflessione socio-culturale, con la quale infatti ha vinto lo Strega, bell'affare. E comunque, con il senno narrativo del poi, al netto delle pretese intellettuali, non saranno stati vecchi gallinacci ante litteram pure Moravia e Bevilacqua?
Tra gli adolescenti, si sa, si legge Federico Moccia, quello dell'amore tre metri sopra il cielo e dei lucchetti d'amore sei metri sopra i fiumi, attaccati alle ringhiere dei ponti. La parte più sentimentale e matura è però extradiegetica: sono i sindaci che riuniscono le giunte per decidere se segarli o meno. Poi sempre questi pulcini adolescenti crescono e prendono il Volo, nel senso che leggono Fabio Volo, e poi credo più niente.
Tirando le somme, se la divina Sophie è il metro di misura, nessun italiano l'ha eguagliata per leggerezza, verve, humor e filosofia di vita spensieratamente pop? Non c'è nessuno degno di essere un vero Kinsello italiano? Beh, un Kinsello degno di questo nome potrebbe essere Diego De Silva, soprattutto nei romanzi che hanno come protagonista l'avvocato Malinconico e le sue disavventure sentimentali, ora raccolti nella trilogia Arrangiati, Malinconico (Einaudi). Dei tre, i più belli sono Non avevo capito niente, Mia suocera beve e Sono contrario alle emozioni, cioè tutti e tre.
Tuttavia, volendo, nella categoria dei polli narrativi di qualità potrebbe rientrare perfino Andrea De Carlo (allevato a terra, va da sé), però quello dei tempi di Arcodamore e più recentemente di Leielui (chissà perché questa mania di risparmiare sugli spazi nei titoli, inquinano?). Avrebbe avuto tutte le carte in regola se non fosse stato noioso come un ristorante vegetariano a chilometro zero, fa dormire perfino quando il lui e la lei scopano, quelle scene di sesso così in punta di polpastrelli e sospiri e gemiti sommessi e sensazioni, troppe sensazioni, e tanta, troppa campagna. Da leggere con un diserbante.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.