Chi è

Giorgio Soavi (1923–2008) è stato scrittore, poeta e giornalista. Nato Broni, appena ventenne aderì alla Repubblica di Salò, ma decise di disertare quasi subito. Questa vicenda drammatica, «la guerra d’altra parte» è il punto di partenza del suo primo libro Un banco di nebbia, dove traccia con amara ironia il percorso esistenziale e civile di una generazione. Nel dopoguerra Soavi si trasferì per un breve periodo a Firenze dove iniziò a lavorare alla rivista di Alessandro Bonsanti Il Mondo, su cui scrivevano Montale e Gadda. Coltivò una grande e duratura amicizia sia con Alberto Giacometti a cui dedicò, per la mostra milanese del 2002, la monografia Alberto Giacometti: il sogno in testa, sia con Balthus.

Agli inizi degli anni ’50 Soavi fu chiamato dall’industriale Adriano Olivetti a lavorare alla rivista Comunità. Al mecenate, di cui sposò la figlia Lidia, dedicò il romanzo Il conte, finalista del Campiello nell’83). Collaborò per diversi anni al Giornale, nome inventato proprio da lui.

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