E dward St Aubyn, nato nel 1960, è rampollo di un'antica e nobile famiglia (un suo avo divenne baronetto già nel 1671) che «viveva in Cornovaglia fin dai tempi della conquista normanna» (The Guardian). Lo scrittore inglese è noto soprattutto per i romanzi del ciclo narrativo dei Melrose. I primi quattro romanzi (Non importa, Cattive notizie, Speranza, Latte materno, iniziati dopo un fallito suicidio) sono stati pubblicati di recente in un tomo unico dall'editore Neri Pozza (I Melrose, traduzione di Luca Briasco, pagg. 730, euro 19). Il quinto e conclusivo, At Last, uscito due anni fa in Inghilterra, e giudicato il migliore della serie, apparirà in Italia entro la fine dell'anno. I romanzi hanno suscitato grande scalpore per i toni realistici (e caustici) con i quali è ritratta la vita dell'alta società inglese e internazionale, tra snob, ubriaconi, dementi, piccoli tiranni e tossicomani. Ritratti magistrali, insieme scespiriani e contemporanei. Protagonista, come nel racconto che presentiamo in questa pagina, è Patrick Melrose, perseguitato da un padre sadico e autoritario, abbandonato da una madre alcolizzata, combattuto tra il disgusto e il desiderio di ricominciare, perdonando e abbandonando i suoi demoni (droga inclusa).
La critica ha accostato St Aubyn a Evelyn Waugh e Oscar Wilde, non solo per la sua sferzante descrizione dell'upper class ma anche in virtù di una prosa armoniosa e classica. Oltre al ciclo dei Melrose, Edward St Aubyn ha scritto altri due libri: On the Edge e A Clue to an Exit.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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