Edna O'Brien, se un libro spacca le coscienze

Edna O'Brien è la capostipite della narrativa irlandese moderna: nata nel 1931, a 29 anni esordisce con Ragazze di campagna , provocando grande scandalo. In patria il libro viene proibito dalla censura perché lascia intendere che anche le brave ragazze cattoliche irlandesi hanno una vita sessuale...

Ora esce in Italia Lungo il fiume (Elliot, pagg. 334, euro 18,50; trad. Cosetta Cavallante), il romanzo che O'Brien scrisse nel 1996 ispirandosi al clamoroso caso di cronaca di «Miss X», la minorenne irlandese che, vittima di uno stupro, aveva cercato di abortire in Inghilterra, costringendo l'opinione pubblica del suo Paese a un esame di coscienza e conseguente psicodramma generale. È la storia di Mary McNamara che, tra i 13 e i 14 anni, incappa in una serie di eventi traumatici che la portano dal paesino dell'Ovest in cui vive coi genitori alle prime pagine dei giornali. Il padre la violenta da sempre, la madre non muove un dito. Per mettere una distanza fisica tra sé e l'orrore, Mary entra in convento, ma la morte della madre poco dopo la costringe a tornare a casa. Al padre serve una donna. L'incubo ricomincia, Mary le tenta tutte: una volta fugge addirittura a Galway dove viene ospitata da un giovane musicista di strada. Prima di essere individuata dalla polizia e riportata a casa, s'accorge di essere incinta. Da qui il libro, dopo un inizio gotico a volte forzatamente arcaicizzante, decolla: il montaggio delle scene diventa più cinematografico, la galleria di personaggi si arricchisce, entrano in scena una vicina di casa e un medico che, pur non riuscendo a convincere Mary a rivelare il nome del violentatore, la aiutano a volare clandestinamente in Inghilterra per abortire, rischiando un'incriminazione per omicidio. Ma all'improvviso scoppia il caso: è il momento di avvocati e magistrati, giornalisti e ultras antiabortisti, seguiti uno per uno dalla macchina da presa dell'autrice in altrettanti brevi capitoli...

A parte alcune lungaggini nelle descrizioni e qualche sporadico cedimento al «sentimentalismo», O'Brien mette in fila un bel numero di capitoli scritti mirabilmente.

Rende indubbiamente meglio quando preme sull'acceleratore e va dritta al punto, quando in poche immagini taglia corto e dice quello che vuole dire. Perde invece vigore quando indugia nella botanica, nell'ornitologia e nel meteo.

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