Cronache

"Io perseguitato": Vattimo e il giallo dell'assistente

Gianni Vattimo difende l'assistente Simone Caminada dall'accusa di averlo circuito e su La Stampa punta il dito contro chi lo avrebbe accusato

"Io perseguitato": Vattimo e il giallo dell'assistente

Il filosofo 85enne Gianni Vattimo non ci sta a passare per circuito, come riportavano le pagine di alcuni quotidiani qualche giorno fa, quando la procura ha rinviato a giudizio Simone Caminada, suo assistente di 38 anni. Il giovane "avrebbe approfittato della fragilità psichica del filosofo per accedere a una serie di benefici economici". Così è scritto nelle pagine firmate dal pubblico ministero Giulia Rizzo. Solo pochi giorni prima, Gianni Vattimo aveva pubblicato con la casa editrice Nave di Teseo la sua opera omnia. Ora il filosofo ha voluto raccontare la sua verità dalle colonne del quotidiano La Stampa.

Nonostante il rinvio a giudizio, Simone Caminada è ancora l'assistente di Vattimo: "Vive a casa mia. Questo ragazzo mi ha sempre trattato benissimo. Ha un regolare contratto da 1.300 euro al mese e adesso è accusato ingiustamente di cose assurde". Il filosofo, quindi, smonta da far suo la ricostruzione della procura: "Qualche anno fa è stato nominato un amministratore per i miei beni, ma nessuna perizia ha mai certificato che io fossi un imbecille non in grado di intendere. Da allora non posso disporre liberamente del mio patrimonio: dei 10 mila euro di pensione da docente ed eurodeputato, ho accesso solo a 4 mila, in due tranche. Due anni fa per andare in vacanza a Sauze d' Oulx mi sono indebitato. Devo 40 mila euro a un amico".

La pronuncia della procura si baserebbe su un ammontare di spese ingiustificate di circa 60 mila euro. Una cifra ingente che, però, Vattimo sembra aver certezza di come sia stata spesa: "Simone può dare conto di ogni singolo euro speso. Ricordo quella cifra: dovrebbe riferirsi al pagamento della mia operazione alla prostata". E poi ancora la polizza sulla vita da 415mila euro, che per il 40% verrà corrisposta proprio a Caminada: "L'ho stipulata io. In totale libertà e trasparenza". Gianni Vattimo nega di aver ricevuto pressioni da parte di Simone Caminada, ammette qualche discussione tra loro ma non che il suo assistente l'abbia minacciato di lasciarlo solo. Per lui, infatti, il problema è un altro: "Spesso davo denaro a persone vicine, che credevo amici. Simone cercava di limitare queste uscite, inimicandosi quelle persone. Le stesse che ora lo accusano e che hanno chiesto al tribunale di nominare un amministratore di sostegno. Io mi sento perseguitato".

Gianni Vattimo, che avrebbe destinato al suo assistente alcune prove d' artista di Giulio Paolini e un taccuino di Fidel Castro, rimanda al mittente le accuse contro Caminada: "Mi ha sempre aiutato e non è un pericolo per il mio patrimonio: tutti i miei conti bancari sono a posto.

Spero che questo pasticcio si risolva in fretta".

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