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Dove studiare? La classifica delle università italiane

Sono otto le università italiane nelle prime 50 del mondo. Il Nobel per la Fisica ottenuto dal professor Giorgio Parisi si fa sentire

Dove studiare? La classifica delle università italiane

Il sistema universitario italiano sale ancora nella classifica mondiale che ogni anno viene pubblicata da QS, Quacquarelli Symonds: in totale sono 56 le università italiane che ottengono 507 piazzamenti, e il nostro Paese è la settima nazione al mondo per numero di posti in classifica. Si tratta di una delle classifiche più importanti a livello mondiale, al pari di Times Higher Education e Arwu di Shanghai. Rispetto a queste però, il ranking Qs utilizza un mix di criteri che risulta essere incentrato sulla reputazione di una università, oltre che sull’impatto e la consistenza della ricerca svolta all'interno dell’ateneo. Questo metodo ha comunque dato vita a varie contestazioni, in particolare per il peso che viene dato ai giudizi dati dai docenti di altri atenei e dai datori di lavoro. Basti dire che gli esperti di Qs possono fare consulenza alle varie università per aiutarle a migliorare il loro gradimento.

Le università americane dominano in classifica, raggiungendo i massimi in ben 28 programmi su un totale di 51. L’università di Harvard e il Mit di Boston hanno ognuno 12 primi posti in classifica. Alle università inglesi ne vanno in tutto 13, con Oxford che da sola ne conquista sei. Se parliamo di Europa, troviamo in testa il Politecnico federale di Zurigo (ETH), che conquista a livello mondiale il primo posto in tre discipline.

Gli atenei italiani

L'università Sapienza si conferma prima al mondo negli studi classici. L'ateneo romano detiene il posto più alto della classifica dal 2018, ovvero da quando questa disciplina ha fatto il suo ingresso nel Qs World University rankings by subject, la classifica dei migliori programmi di studio del mondo. Solo un anno, nel 2020, era stata sorpassata da Oxford, mentre l’anno seguente era poi tornata a essere la migliore sulla piazza. L’università della Capitale vanta anche il decimo posto in Archeologia. Per compilare la classifica sono stati valutati 1543 Atenei a livello mondiale e sono stati analizzati oltre 96 milioni di citazioni in quasi 15 milioni di articoli scientifici. Per quanto riguarda le lettere classiche, c’è da dire che in questo caso non vengono prodotte abbastanza pubblicazioni che possono essere valide ai fini della valutazione. La classifica si può basare quindi solo sulla reputazione riscontrata presso i docenti di altri atenei (90% del giudizio) e di aziende (10%).

Se per gli studi classici il top è la Sapienza, per quelli scientifici e tecnologici troviamo come polo di eccellenza il Politecnico di Milano che si posiziona ancora al quinto posto in Art&design. In Architettura e Design ha guadagnato 5 posizioni: dai posti 15 e 10 del 2016 ai posti 10 e 5 dello scorso anno, confermati anche dalla nuova classifica. Anche in questo caso si tratta di una disciplina che viene valutata solo in base alla reputazione. Il Politecnico di Milano sale al 13esimo posto della classifica per Ingegneria. Negli ultimi 6 anni l'università ha scalato 11 posizioni nel ranking (partendo dal 24esimo posto del 2016). Per quanto riguarda il confronto con lo scorso anno, all'interno della macrocategoria Ingegneria, il Politecnico ha guadagnato posizioni importanti in ingegneria chimica (+7 posizioni), civile (+2), meccanica (+2), elettrica ed elettronica (+3), ingegneria dei materiali (+21) e ambientale (+8).

Il Politecnico di Torino è al 48esimo posto, mentre la Naba di Milano è tra i primi 100 al mondo. Polimi è inoltre decimo in Architettura, dove il Politecnico di Torino sale al ventottesimo posto. Si trova poi nella top 20 mondiale in quattro discipline della macroarea di Ingegneria. Qui la concorrenza è durissima, soprattutto se si considerano le università asiatiche emergenti: sale all’undicesimo in Ingegneria Civile (nel 2021 era tredicesimo), al 13esimo in Ingegneria Meccanica e Areonautica (15esimo nel 2021) e in Ingegneria tecnologica (era 20esimo), diciannovesimo in Ingegneria Elettronica (dal 22esimo posto).

L'altra importante università milanese, la Bocconi, sale al sesto posto in Business&management, dove era settima nel 2021, e al decimo in Social sciences & management, dove era invece 16esima. Scende invece in Accounting e Finance, dove passa dal 14esimo al 15esimo. In tre macroaree tematiche è fra le Top Universities a livello mondiale: Natural sciences (228, 10 in Italia), Social Sciences Management (393, 16 in Italia) e Life Sciences Medicine (308, 10 in Italia). L'ateneo è anche nella Top five nazionale per cinque aree scientifico-disciplinari: al terzo posto per Sociologia e Scienze della terra e del mare, al quarto per Geologia, e al quinto per "Psicologia" e "Linguistica". A essere confermata è anche la qualità della ricerca in tutte le discipline, con le citazioni che superano il 90 di punteggio in varie discipline. In particolare, spiccano Medicina (92,6), Scienze della terra e del mare (92), Geologia (91,4), Fisica e Astronomia (90,3).

Il nostro Paese è ancora sul podio per Classics come sistema universitario. Prima la Sapienza, ma anche la Normale di Pisa che scala tre posizioni della classifica e, partendo dalla nona posizione, arriva alla sesta. Perdono posti, pur restando nelle prime cinquanta, l’Università di Pisa (da 18esima a 21esima) e l’Alma Mater di Bologna (22esima, era 20esima), seguite dalla Federico II che scala sei posizioni (da 38 a 32) come Ca’ Foscari a Venezia (da 42 a 36). Tor Vergata a Roma passa da 40esima a 39esima e l’Università del Sacro Cuore di Milano è cinquantesima. Alla fine ci sono otto atenei italiani nei primi 50, al pari del Regno Unito e con solo uno in meno degli Stati Uniti.

L'Università di Bologna è tra i primi 100 atenei a livello globale in ben 25 diverse discipline, tre in più rispetto al 2021. Tra queste, in sei casi raggiunge la top 50 mondiale: Classics & Ancient History (22esimo posto), Agriculture & Forestry (40esimo posto), Archaeology (44esimo posto), Law (46esimo posto), Modern Languages (49esimo posto), Dentistry (50esimo posto). Risultati in crescita anche a livello nazionale, dove l'Alma Mater ottiene il primo posto in 18 discipline, cinque in più rispetto allo scorso anno: Agriculture & Forestry, Law, Modern Languages, Dentistry, Anthropology, Geography, Geology, Geophysics, History, Hospitality & Leisure Management, Social Policy & Administration, Statistics & Operational Research, Chemistry, Sports-related Subjects, Communication & Media Studies, Earth & Marine Sciences, Linguistics, Education.

Il Nobel per la Fisica italiano

Ricordiamo che lo scorso anno il Nobel per la Fisica è andato a Giorgio Parisi, della Sapienza. L’università romana in questa disciplina è passata dal 41esimo posto al 36esimo. E anche se l’assegnazione del premio Nobel non ha avuto peso nella classifica perché non è tra i fattori presi in considerazione, può però aver avuto un peso nella reputazione dell'ateneo. La Luiss è entrata tra le prime100 università al mondo per l’area Social Sciences and Management, conquistando il gradino più alto in Italia e piazzandosi al 22esimo posto a livello mondiale per gli Studi Politici e Internazionali.

Il rettore Andrea Prencipe ha così commentato: “Attraverso un importante e continuo investimento in innovazione e internazionalizzazione, il modello formativo Luiss offre a studentesse e studenti l’opportunità di costruirsi una cassetta degli attrezzi ricca di conoscenze interdisciplinari, competenze robuste, metodi e linguaggi per affrontare la complessità delle sfide del futuro e generare impatto sulla società”.

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