Metti una mattina nella factory milanese di quel «pazzo» di Xante Battaglia: artista, docente, filosofo e mille altre cose che neppure lui sa. Nello suo studio c’è voglia di parlare d’arte, di scambiarsi idee, di donarsi reciprocamente quadri e ispirazioni. Che bello se potessimo vivere sempre così. Xante ha lo spazzolone in mano e sta lavando il pavimento: nel pomeriggio ci sarà il venissage di Flavio Vincenzi, un altro «fuori di testa» come lui. Come noi. Sul fuoco bolle il ragù, Xante lascia lo spazzolone e, con un cucchiaio, verifica lo stato di cottura del sugo. In quell’istante arriva Vincenzi con i suoi quadri ancora imballati. Li scartiamo insieme con la voglia «pazza» di vederli di commentarli. La sua specialità sono le «lacche» che questo «pittore-fotografo» maneggia con la maestrìa dei vecchi maestri di bottega dove, fin da piccolo, ha rubato i segreti di una tecnica che lascia a bocca aperta. Xante scatte fato col telefonino mentre Vincenzi ci svela i suoi segreti: «Da qualche anno sto sperimentando una particolare tecnica che unisce la pittura con la fotografia digitale». Commenta Battaglia: «Vincenzi si pone senza dubbio nei realismi del “classico contemporaneo“. I suoi dipionti figurativi sono freschi ed immediati, con apprezzamenti citazionistici di cubismo e nuova figurazione».
Salutiamo e andiamo via con il comunicato stampa della mostra «Hope Conceptual» fino al 30 novembre allo spazio Fondazione Xante Battaglia, Castello 2265, a Venezia. Se vi trovate da quella parti non ve la perdete.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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