di Franca Iannicci
Il primo passo (Metauro Edizioni) è il nuovo romanzo di Enzo Lauretta presentato oggi a Roma al Palazzo delle Esposizioni in occasione del 49° Convegno Multimediale pirandelliano che avrà luogo domani 15 marzo sempre a Roma presso il Collegio S. Giuseppe De Merode, dove interverranno i relatori Mauceri della John Cabot University (docente di lingua e letteratura italiana all’Università americana a Roma) e Riccardo Scrivano dell’Università di Tor Vergata. Inoltre saranno letti alcuni brani tratti dal libro dalla regista e attrice Maria Amabile Milioto e l’attore Matteo Tosi.
Promossa e organizzata da In Riga quest’anno la manifestazione avrà la struttura di un grande Laboratorio Multimediale con tre indirizzi: Lettura/Scrittura- Teatro e Cinema sulla base di testi pirandelliani tra cui “I giganti della montagna” ed è caratterizzato dalla partecipazione di oltre 800 giovani liceali provenienti da tutta Italia ed organizzati in gruppi di lavoro che, fin dal mese di marzo, fanno ricerca sui temi del convegno Ambientata nella marina di Agrigento è la storia d’amore tra due liceali che devono fare i conti con un ambiente sociale difficile e con un brutale atto di violenza femminile che attraversa ed interrompe questo amore.
Ed è proprio il romanzo di Enzo Lauretta il riferimento più importante per la metodologia di scrittura e perché è insito un messaggio propedeutico al tema del 49° Convegno Pirandelliano, che si terrà come ogni anno ad Agrigento dal 5 all’8 dicembre. Infatti nella stessa storia narrata è inserita un’esperienza di riscrittura dei Giganti di Pirandello, che i ragazzi vivono a scuola come un’importante momento di comunicazione e formazione Enzo Lauretta, operatore di cultura, scrittore, saggista, e presidente del Centro Nazionale di Studi Pirandelliani, massimo studioso e critico dell’opera Pirandelliana ha scritto numerosi saggi tradotti in una ventina di lingue e da quasi 40 anni è l’organizzatore del Premio Pirandello e del Convegno Internazionale Pirandelliano.
Nel dramma I Giganti della Montagna, l’ultima opera di Luigi Pirandello iniziata nel 1931 e rimasta incompiuta, si parla di un ‘sogno’ raccontato dall’autore alla vigilia della sua morte, che rispecchia tutto il suo travaglio nell' affrontare i temi della della paura, della debolezza umana, del rapporto con la Divinita' e con la Fede. Invece nel racconto “La favola del figlio cambiato” Pirandello, afferma la necessita` di conoscere se stessi e di vivere secondo il modello interiore che ci e` proprio, a costo di rinunciare ad ambizioni e ricchezze.
Ecco, questo ci sembra il legame tra le due opere: il concetto che “è meglio il proprio dovere benche` imperfettamente compiuto, che il dovere di un altro bene eseguito”(dal “Vangelo Degli Indù di Bhagavad Gita) ovvero si deve compiere cio` per cui si e` nati e non altro. Resta memorabile la rappresentazione dell’opera Giganti realizzata da Strehler al Piccolo di Milano nel 1995.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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