Razzi, razzismo e pop-art Viaggio sul pianeta di Tintin

Georges Remi, in arte Hergé, è un maestro assoluto della "letteratura disegnata". Col suo celebre personaggio ha raccontato storie e avventure di tutti i "colori"

Razzi, razzismo e pop-art Viaggio sul pianeta di Tintin

Si dice «fumetto», ma si chiama «letteratura disegnata», e “lui” lo conosciamo come Hergé, anche se si chiamava Georges Remi (1907-1983). Era sempre elegantissimo, con le camicie cifrate, «G.R.», che invertite suonano «Hergé». Come ha dimostrato narrando le avventure di suo «figlio», Tintin, fu un vero artista. A suo modo un monumento, e non solo nazionale, al quale la sua nazione, il Belgio, ha dedicato il museo Hergé, inaugurato nel giugno 2009 a Louvain-la-Neuve, vicino a Bruxelles, e il cui magnifico catalogo, curato da Michel Daubert, è oggi tradotto in Italia: Tintin. L'arte di Hergé (L'Ippocampo). Sfogliando le cinquecento pagine e le altrettante immagini (tavole, disegni preparatori, modellini, foto, copertine...) si scoprono cose ignote anche ai tintinologi. Tra cui queste.

COME SI FA UN MUSEO Il Musée Hergé è bellissimo. Un moderno edificio-bastimento (carico di avventure), disegnato dall'architetto Christian de Portzamparc (Pritzker Prize nel 1994) in cui si entra da una passerella che sfocia all'intersezione della duplice prua, decorata sulla sinistra da una gigantesca vignetta raffigurante Tintin di spalle, e sulla destra, come un enorme foglio A4, dalla semplice firma calligrafata «Hergé» in campo bianco-abbagliante.

FARE IL BOY-SCOUT SERVE Georges Remi era ragazzino obbediente e studioso, ma fu un boy-scout pasticcione. Capopattuglia degli Scoiattoli, scelse il nome «Volpe curiosa». Le sue avventure, nascono tutte da lì.

NON SOLO TINTIN Nel 1926, a 19 anni, Remi-Hergé compone per il giornale degli scout il suo primo fumetto: Le straordinarie avventure di Totor, capopattuglia dei Maggiolini. Il protagonista, Totor, è un ragazzino dal viso tondo contrassegnato da due punti per gli occhi, una virgola per il naso e una ciocca di capelli spiaccicata sulla fronte che aspetta solo un colpo di vento per drizzarsi a ciuffo...

SEGNI CARATTERISTICI Tintin, col suo inconfondibile ciuffo, nasce il 10 gennaio 1929 sulle pagine del Petit Vingtième, il supplemento del quotidiano cattolico belga Le Vingtième Siècle, diretto dall'abate Wallez, uomo di destra, simpatizzante con il fascismo, che conosceva Mussolini. Comunque, il giovane Hergé disse poi che il suo fumetto «Non era una cosa nata per durare: era un gioco, una specie di scenetta da recitare attorno al fuoco del campo scout».

GIOCO MONDIALE Gli album di Tintin hanno venduto 210 milioni di copie nel mondo, tradotti in 54 lingue, dall'afrikaans al tibetano, dal bretone al cinese.

OMBRE Hergé fu accusato di razzismo per l'avventura colonialista in Congo, del '31. E di collaborazionismo (o meglio «incivismo») per aver lavorato col quotidiano Le Soir nel periodo in cui era sotto il controllo diretto dei nazisti invasori.

LUCI André Malraux riferì una frase del generale De Gaulle secondo il quale Tintin sarebbe stato il suo «unico rivale internazionale».

ARTE PER L'ARTE Amante del «modernismo» in pittura, scultura e arredamento, Hergé era un grande collezionista di arte ultramoderna. Possedeva opere di Alechinsky, Fontana, Dan Flavin, Jean-Pierre Raynaud. Nel 1977 acquistò un triplice ritratto di se stesso fatto da Andy Warhol.

CITAZIONISMO Hergé adorava il cinema. Le sue prime storie vengono presentate dalla didascalia: «Un grand film comique». Amava i film comici e i western americani. I cinefili si divertono a scoprire i riferimenti (furti?) sparpagliati nelle avventure di Tintin. Ad esempio, la luna nel film di Méliès, i messicani di Viva Villa! di Jack Conway del '34, i pirati e i vascelli di Capitan Blood di Michael Curtiz del '35...

DANDY Georges Remi lavorava con ritmi infernali, ma rimaneva un viveur. Vestiva benissimo (il padre lavorava nelle confezioni sartoriali), ricercato, vezzoso. Ebbe due mogli (la seconda fu la sua bellissima colorista, Fanny Rodwell) e nessun figlio, a parte Tintin.

CANI&GATTI Compagno inseparabile di Tintin è il cane Milou, diventato famosissimo. Hergé, ovviamente, amava più i gatti.

UN PAIO DI DISPARI Per i personaggi di Dupont e Dupond, identici tranne che per i baffi, Hergé, nato sotto il segno dei Gemelli, si ispirò a suo padre e suo zio, Alexis e Léon, gemelli.

AUTO Una vera passione di Hergé. Nei suoi albi disegna almeno 70 modelli diversi, dalla Ford T alla Citroën 2CV.

VITA&MORTE

Un giorno al disegnatore Jacques Martin, arrivò a dire: «Odio Tintin, sapesse quanto lo odio...».

LE ULTIME PAROLE Vietò che alla sua morte qualcuno continuasse la serie, perché, diceva, «Tintin sono io».

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