C'è la cartina geografica dell'Africa, disegnata come un teschio di profilo, La terra dei morti: è una vignetta del 1911, l'anno della guerra di Libia. C'è la cupola di San Pietro trasformata in una gigantesca piovra, i cui tentacoli s'infiltrano nei palazzi del potere e nelle istituzioni: ministeri, banche, caserme, scuole... uno schizzo, fortemente anticlericale, del 1923. E c'è un disegno del 24 dicembre 1922: un caseggiato visto in sezione, con due interni di famiglia attraversati da un albero di Natale che ha le radici rachitiche al piano di sotto, poverissimo, e il tronco rigoglioso in quello superiore, ricchissimo, metafora visiva anticapitalista del benessere di pochi che poggia sulla miseria di molti. Sono tre illustrazioni di Giuseppe Scalarini (1873-1948), fra i maggiori caricaturisti e disegnatori satirici italiani, fondatore del Merlin Cocai e La Terra e dal 1911 al '26 collaboratore di punta del quotidiano del Partito socialista l'Avanti!.
Antimilitarista, antifascista (fu condannato a cinque anni di confino), anticlericale, anti-casta ante litteram, Scalarini è il princeps della vignetta satirica politica (su l'Avanti! ne pubblicò 3700), e un disegnatore elegantissimo: collaborò anche con L'Asino, col Corriere dei Piccoli, firmò il libro illustrato per ragazzi Le avventure di Miglio, è stato storicizzato da Mario De Micheli. Filippo Turati disse: «La matita di Scalarini: l'epicentro del terremoto che squassa la baracca borghese».
Ora Milano, città dove Scalarini morì il 30 dicembre '48, gli dedica la mostra Il segno intransigente (al Museo del Novecento, fino al 9 marzo) che ripercorre il lavoro e l'impegno di un vero maestro della caricatura, fra arte, censura, grafica politica, satira. Sembrano cose di cent'anni fa. Sono uguali a oggi.
Un foglio per cui Scalarini disegnò spietate allegorie dello Stato tassatore era L'Asino, celebre testata che dell'animale eponimo diceva: «È come il popolo: utile, paziente... e bastonato». È già storia, eppure è ancora cronaca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.