«SINAPSI»

«SINAPSI»

Ve lo ricordate Matteo Galiazzo? Il suo talento fu rivelato da un racconto (tra i più belli) raccolto nella ormai leggendaria antologia Gioventù cannibale, uscita nel 1996 da Einaudi, dove c’erano anche atuori, tra gli altri, come Niccolò Ammaniti, Aldo Nove, Andrea G. Pinketts, Massimiliano Governi... Successivamente Galiazzo ha pubblicato per Einaudi un libro di racconti e due romanzi. Inaspettatamente, dal 2003 ha scelto di scrivere solo su riviste indipendenti, fino a smettere del tutto. Ora, a dieci anni dall’ultima comparsa, Matteo Galiazzo torna sulla scena con una raccolta di «tesori letterari» nascosti, pubblicati dalla casa editrice Indiana: Matteo Galiazzo, Sinapsi (pagg. 320, euro 16,50, in libreria dal 17 maggio).

Un’operazione che ricorda quelle messe in atto per i grandi autori scomparsi, con l’unica differenza che Galiazzo è vivo e vegeto, ma ostinatamente intenzionato a rimanere lontano dal mondo dell’editoria. Una raccolta eclettica, che spazia dalla fantascienza alla denuncia sociale, toccando tutti i generi letterari.

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