Il verso giusto Per loro, non guerre sante Robert Frost, il poeta contadino


di Nicola Crocetti


Gli stati abbastanza forti per fare il bene
son pochi: pare che siano solo tre.
Il bene è una cosa che loro, i grandi, possono fare,
ma i piccoli stati dappoco appena possono
\[esistere.
Ed esser buoni per questi significa stare
a guardare una guerra in nominale alleanza
e, quando sia finita, la spartizione dei beni
del mondo tra i vincitori giganti.
Iddio, hai tu preso atto di questo?
Qual è la tua divina posizione al riguardo?
Certe nazioni come Cuba e la Svizzera
mai potranno sperare in una Missione Globale.
Per loro, non Guerre Sante: il massimo
che possano mai darci è un fastidioso bisticcio.

(Traduzione di Giovanni Giudici)


È passato sotto silenzio da noi il cinquantesimo anniversario della morte di Robert Frost, uno dei poeti più amati degli Stati Uniti. Considerato il «poeta nazionale», acclamato e coperto di premi e onorificenze alla fine della sua lunga vita (nato a San Francisco nel 1874, morì a Boston nel 1963), faticò non poco ad affermarsi come poeta, e per trovare, a quasi quarant'anni, un editore che gli pubblicasse il primo libro fu costretto a emigrare in Inghilterra. Discendente di una famiglia di coloni, lasciò la California a 11 anni per trasferirsi con la madre nel New Hampshire. Dopo il diploma abbandonò gli studi, e per guadagnarsi da vivere fece vari mestieri: operaio, cronista e maestro di scuola, per darsi infine alla pollicoltura. Comprò una piccola fattoria, ma polli e uova gli rendevano meno delle poesie, che nel frattempo aveva cominciato a pubblicare su riviste. Così non gli restò che ripiegare di nuovo sulla scuola.
Nel 1912 il gran salto: decise di puntare tutto sulla poesia, varcò l'Atlantico per l'Inghilterra, dove non solo gli pubblicarono il primo libro, A Boy's Will, subito recensito da Pound, ma pure il secondo, North of Boston, che si rivelò il lasciapassare per il successo. Tornò in patria famoso nel '15 e, fedele alla vocazione campagnola, comprò un'altra fattoria (in seguito ne acquisterà altre due).

Ovvio che lo sfondo della sua poesia fosse la natura, e che i suoi versi dedicati alla terra, al pascolo, agli alberi, agli animali lo qualificassero come il poeta bucolico del New England. Con la notorietà arrivarono prestigiosi incarichi e riconoscimenti, culminati nel 1961 con l'invito di J.F. Kennedy a inaugurare con una lettura di versi (fu la prima volta) l'insediamento della presidenza.

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