Il web (ri)diventa liberale con l’ebook

Nelle classifiche di Amazon e Bookrepublic dominano i libri digitali di orientamento antistatalista

Il web (ri)diventa liberale con l’ebook

Il web non è di destra né di sinistra: è neutrale. Tuttavia, fin dai tempi di pionieri come Alvi Toffler e George Glider, la rivoluzione digitale è sempre stata associata, anche nel dibattito comune, alla parola «libertà». Perché esalta il ruolo dell’individuo, della associazione volontaria, dello scambio (se volete, del mercato nel senso più ampio) senza troppe regole. Il libertarismo, insomma, ha trovato nel web un ambiente ideale per coltivare e diffondere le proprie convinzioni, un ambiente simile a quello descritto da Robert Nozick come «cornice delle utopie»: «Un luogo in cui la gente è libera di associarsi volontariamente per perseguire e tentare di attuare la propria visione di una vita bella in una comunità ideale, ma in cui nessuno può imporre agli altri la propria visione utopistica».
In Italia, tra i primissimi a intuire le potenzialità del mezzo, ci sono stati blogger liberal-conservatori come Andrea Mancia, coordinatore di Tocqueville.it, punto di riferimento dei siti che si ispirano a idee «liberali, conservatrici, neoconservatrici, riformatrici, moderate» e modello di tante analoghe iniziative, anche di segno ideologico opposto. Nella vulgata però, la Rete, almeno in Italia, è un territorio colonizzato dalla sinistra; e in parte è così, soprattutto per la maggior attenzione dei media (e dei partiti) verso le proposte che vengono da quell’area.
Eppure... Eppure ci sono fatti che, fortunatamente, sembrano contraddire proprio la vulgata. Nella classifica degli ebook stilata da Amazon, da dieci settimane, nelle prime posizioni si incontra Sudditi, il volume collettaneo curato da Nicola Rossi e pubblicato dall’Istituto Bruno Leoni. Un programma liberale per i prossimi cinquant’anni del nostro Paese afflitto e soffocato da statalismo perdurante (si veda l’articolo di Nicola Porro, vicedirettore del Giornale, in questa stessa pagina). Le vendite? Numeri alti per la saggistica di questo tipo, altissimi per un libro in digitale: oltre millecinquecento copie (a cui bisogna aggiungerne duemilatrecento del volume cartaceo).
La libreria on-line Bookrepublic vende solo ebook. Nella classifica di ieri, alle ore 15, sette titoli su dieci erano editi da Liberilibri, un baluardo della cultura libertaria. Sono i saggi presentati in questi stessi giorni sul nostro sito, ilgiornale.it, e in vendita nei principali store a 2,99 euro. In vetta c’è Il pensiero libertario contemporaneo di Carlo Lottieri, che precede bestseller come Andrea Camilleri e Charlotte Link. Dalla quinta alla decima posizione si incontrano manifesti anarco-capitalisti (L’ingranaggio della libertà, David Friedman) e politici (La terza America, Ron Paul; Semplicemente liberale, Antonio Martino); studi sui maestri del passato (Capire Adam Smith, Eamonn Butler; Resoconto della vita e delle opere di Adam Smith, Dugald Stewart); una provocatoria, divertente e affilata apologia del mercato condotta prendendo le parti dei «partecipanti al sistema della libera impresa che vengono maggiormente vituperati», dal «porco maschilista» al «ricattatore» (Difendere l’indifendibile, Walter Block).
Stiamo parlando, nel complesso, di circa tremila copie, contando anche La tirannia fiscale di Pascal Salin, prima uscita (gratuita) dell’iniziativa. Sono cifre notevoli se rapportate all’ancora asfittico mercato dei libri digitali. Questo piccolo caso indica innanzi tutto che c’è spazio per una editoria coraggiosa e desiderosa di portare aria fresca in un panorama culturale dominato per decenni dal pensiero unico catto-progressista. Del resto, proprio Aldo Canovari, fondatore di Liberilibri, ha raccontato domenica scorsa in un’intervista al nostro Giornale di aver iniziato, vent’anni fa, dopo essersi imbattuto in incredibili lacune nel campo della filosofia politica: mancavano titoli disponibili, nel resto del mondo, da due o tre secoli. E mancavano perché irricevibili dai «due monoliti: il retaggio ecclesiastico e l’anomalia di un Partito comunista che ha invaso tutti gli spazi». Oggi è forte l’interesse per le idee antistataliste, come testimoniano i numerosi gruppi di questo orientamento attivissimi nei social network. Solo la politica pare restia ad accorgersene.
Infine, il successo dell’ebook indica un modello commerciale sostenibile per chi, pur tenendo d’occhio al fatturato, intende soprattutto far circolare idee che non possono trovare spazio nel mondo della grande editoria, delle grandi tirature e dei bestseller.

Che sia l’ebook lo strumento per far circolare le idee liberal-conservatrici? L’esperimento lascia ben sperare. Per ora questi titoli sono una nicchia (la saggistica impegnata) dentro a un’altra nicchia (l’ebook, appunto). Però è una nicchia comoda e interessante. In futuro, chissà...

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