Curva vuota, si temono i «cani sciolti»

I capi ultrà non vogliono essere coinvolti: «No ai picchettaggi, ma non vogliamo che ci sia casino»

Simona Marchetti

Il silenzio sarà assordante per quella fetta di San Siro che questo pomeriggio tiferà Inter. La Curva Nord vuota del tutto o quasi è, infatti, il segnale che la pazienza del popolo nerazzurro è finita. Un messaggio provocatorio, perché per un tifoso rinunciare di sua sponte a un derby non è sacrificio di quelli da poco. Un gesto senza precedenti, voluto dagli stessi capi ultrà per prendere le distanze dai fattacci di Malpensa di sabato notte e per evitare una possibile strumentalizzazione nel caso di nuovi incidenti. Incidenti di cui si vocifera da giorni negli ambienti della tifoseria rossonerazzurra, sul modello di quanto successo l'anno passato nell'Euroderby. Anche allora, come poi stabilito dalle indagini, furono quattro tifosi indipendenti (ovvero, non riconosciuti ufficialmente in nessuno dei 5 gruppi della Nord) a buttare i razzi addosso a Dida e a decretare la pesantissima squalifica per l'Inter da parte dell'Uefa. E proprio la presenza dei cosiddetti «cani sciolti» nelle file della tifoseria nerazzurra è quella che più preoccupa: da qui, la decisione di rafforzare le misure di sicurezza sull'intero perimetro dello stadio, affiancando al consueto sistema di videosorveglianza, già in vigore durante le altre partite, ulteriori e ancora più accurati controlli alle porte d'ingresso da parte degli steward (essendo il Milan la società ospitante, l'organizzazione interna è rossonera). La decisione di disertare San Siro presa dalla Curva ha ridotto il pericolo di incidenti.

Che, però, esiste ancora, perché non tutti quelli del secondo anello verde sono disposti a restarsene fuori. Ma l'avvertimento dei capi ultrà è stato chiaro: «Non ci saranno picchetti ai cancelli per impedire l'accesso allo stadio, ma chi pensa di venire a fare casino, è meglio che stia a casa».

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