Napoli. Se il gradimento del premier in questi giorni è ai massimi storici, altrettanto si può forse dire, in misura opposta, per lo «sgradimento». Puntuali come le sue trasferte a Napoli si sono mossi ieri i professionisti della protesta in servizio permanente effettivo. Per contestare il premier si sono messi insieme disoccupati del «Centro coordinamento di lotta per il lavoro», vigili del fuoco precari aderenti alla Cisl, maestre delle elementari arrabbiate per i tagli alla scuola e abitanti di Chiaiano, in rappresentanza dei comitati antidiscarica. Un fronte da riempire le piazze, in apparenza. Tantè che la prefettura ha messo in campo un adeguato servizio dordine. Al momento della conta, però, anche i più sfegatati tifosi della sinistra non sono riusciti a raggiungere quota 150. Nel senso che le maestre erano una decina, i pompieri altrettanti e gli anti discarica toccavano a malapena il centinaio. Pochi ma buoni, si potrebbe dire perché colore e spettacolo non sono comunque mancati. Gli abitanti di Chiaiano, quasi tutte donne, si sono vestiti con sacchetti neri e in testa, al posto dei caschi, si sono messi scolapasta, pentole e vasi da notte. I vigili del fuoco e le maestre, più compostamente, si sono limitati a esibire striscioni e a impazzare coi fischietti.
Ci sono stati i sit-in e limmancabile corteo, da piazza Dante verso le strade del centro. Qualcuno si è preso la soddisfazione di gridare «buffone» quando è passata lauto del premier. Poi tutti a casa. E arrivederci alla prossima protesta.Dagli al Cavaliere: si presentano in 150
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