È partita da Wellington, Nuova Zelanda, il 2 ottobre scorso: la «Marcia per la pace» attraverserà i cinque continenti per concludersi, il 2 gennaio 2010 in Argentina sulle Ande; il mese prossimo percorrerà lItalia. Lanciata durante il simposio del Centro mondiale di studi umanisti, è a oggi la più grande manifestazione del genere mai organizzata, un movimento di sensibilizzazione sociale senza precedenti, promosso dal Movimento Umanista attraverso uno dei suoi organismi: «Mondo senza Guerre». La proposta iniziale, che vuole creare coscienza rispetto alla pericolosa situazione mondiale in corso, si è sviluppata molto velocemente; in pochi mesi ci sono state migliaia di adesioni, dal mondo della scienza, della politica, della cultura, dello spettacolo sensibili.
In oltre 100 paesi sono state lanciate iniziative originali di ogni genere, dando vita a un fenomeno in costante aumento. Proprio sabato scorso, a Milano, in concomitanza con la Giornata internazionale della non violenza, si è svolta in piazza Duomo la presentazione delliniziativa: forse, per alcuni inaspettatamente, è stata occasione di riflessione e armonia, lontana da speculazioni politiche di alcun tipo, che, attraverso lintonazione unanime della canzone Imagine di John Lennon ha trasformato la piazza in un immenso palcoscenico. Fra i tanti contributi, il trio Medusa, Le Vibrazioni, i dj La Pina e Diego, Giorgio Rocca e i giovani talenti di X Factor. Unoccasione importante e suggestiva anche per i numerosi artisti emergenti presenti, per promuoversi e farsi conoscere, con la possibilità di esibirsi con i loro brani. Di rilievo la partecipazione della band Undersmokingdoors: uno dei loro «singoli», Insignificant others, è infatti stato scelto come colonna sonora della marcia e verrà quindi riproposto ad ogni tappa mondiale della manifestazione.
La band, originaria di Torino, composta da Luca Saccia (voce), Andrea Morini (chitarra ritmica) Jacopo Lucat( chitarra solista), Davide De Mattia (basso) e Dario Montagnese (batteria) è attiva dal 2004 nel circuito underground torinese e si pone come ipotetico punto d incontro tra il rock visionario dei Deftones e il crossover elettrico dei Faith No More.
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