Dagli Usa all'Urss, ovvero quando l'ucronia vede molto lontano

Oltre le frontiere della Storia: gli attentati ai presidenti degli States e la seconda vita dell'impero sovietico

Dagli Usa all'Urss, ovvero quando l'ucronia vede molto lontano
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Che cosa sarebbe successo se la Storia fosse andata diversamente è stato ipotizzato da molti scrittori e registi, che si sono cimentati con l'Ucronia, parola inventata nel 1856 dal francese Charles Renouvier, autore di una storia alternativa dell'antica Roma. Le opere ucroniche descrivono, ad esempio, come sarebbe oggi il mondo se l'Invincibile Armata avesse invaso l'Inghilterra elisabettiana, se la Rivoluzione Americana fosse fallita, se i tedeschi avessero vinto le due guerre mondiali e se J.F. Kennedy non fosse stato assassinato a Dallas. Proprio all'ucronia è dedicato il numero 29 del trimestrale Dimensione cosmica diretto da Gianfranco de Turris e Adriano Monti-Buzzetti, che sfoggia in copertina un'immagine di New York addobbata come Norimberga durante i congressi del partito nazionalsocialista; eventualità che forse si sarebbe realizzata se Hitler non avesse risparmiato l'esercito britannico a Dunquerque, se von Braun avesse fatto in tempo a realizzare la bomba atomica o, anche, se Mussolini avesse conquistato Malta invece di impantanarsi nei Balcani. Il ribaltamento di vincitori e vinti nell'ultimo conflitto mondiale è tra le ipotesi più frequentate da scrittori e registi che hanno giocato con la Storia, dal Philip K. Dick de La svastica sul Sole, da cui è tratta la serie The Man in the High Castle, al Philip Roth di The Plot Against America, o, per venire alla narrativa nostrana, al fantafascismo di Occidente di Mario Farneti e al divertentissimo Benito I° Imperatore di Marco Ramperti, per non parlare dell'ipotesi di un Hitler redivivo come immaginato da Charles Bukowski nel racconto Svastica o da Timur Vernes nel bestseller Lui è tornato.

Ma il revisionismo storico sulla Seconda guerra mondiale non è l'unica ucronia trattata in questo fascicolo di Dimensione cosmica: dai numerosi esperimenti di scrittori italiani come Pierfrancescoo Prosperi, che ma modificato l'esito dei vari attentati ai presidenti Usa (ha fatto fallire quelli a Lincoln, Garfield, McKinley e Kennedy e uccidere invece i due Roosevelt, Truman, Ford e Reagan), al gruppo cosiddetto dei Dieci (tra cui Beltramelli, Marinetti, Zuccoli etc..) che, come ricorda Simonetta Bartolini, nel 1928 scrissero un romanzo ucronico apparso a puntate su Il Lavoro d'Italia, intitolato Lo Zar non è morto. Qui lo Zar Nicola II si è salvato grazie a una sostituzione ad personam, modificando radicalmente la storia della Russia e quindi del mondo. A proposito di Russia-Urss, lo studioso Sacha Cepparulo dimostra come anche nell'altra metà dell'Eurasia la letteratura ucronica sia molto popolare. Romanzi come Salvare l'Urss di Valerij Belousov, Gli Arcangeli di Stalin di Sergej Skenev e I lupi mannari di Stalin di Dmitrij Taratorin, ad esempio, rivalutano il mito dell'Impero russo, che si è reincarnato nell'odierna Russia, ignorando o criticando gli anni '90 e la glasnost di Gorbacev, per beatificare Stalin.

Si chiude così il cerchio tra la rivoluzione proletaria e socialista che diventa nazionalista e autocratica, con l'identificazione tra il capo condottiero, il popolo e la patria. Vedi, alle volte, gli scherzi della Storia...

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