Dai cassetti dei soldati a quelli dei manager: i boxer spiccano il volo con due ali d'aquila

A volte capita di aver bisogno di andare in bagno, ma pare che non sia più di moda. Ad esempio: se siete in un ristorante non lo chiede più nessuno perché ormai si usano perifrasi e iperboli per farsi dare l'indicazione giusta. Da «avrei bisogno di lavarmi le mani» a «dopo posso riassettarmi un po'?», fino all'immaginifico «necessito di un pit stop». Il bagno, insomma, sembra diventato una parola brutta e così locali e stabili si sbizzarriscono per darti la giusta via. L'altro ieri, ad esempio, durante una trasferta in un ufficio per un incontro stampa, la necessità ha fatto virtù, nel senso di quella per individuare la porta giusta. Su entrambe infatti erano campeggiati degli strani quadrettoni e l'unica indicazione utile era che su una c'era scritto anche M, mentre sull'altra era riportato W. Escluso fosse un VIVA! per avercela fatta, la conoscenza dell'inglese ha fatto il resto, se non fosse che eravamo verso la periferia di Milano.

Comunque se ne vedono di ogni: bambini sul vasino, strani zampilli, Topolino e Minnie, geroglifici e quant'altro. Al massimo Toilette, ma bagno no: mai. Solo che poi, appunto, ogni tanto si avrebbe bisogno di andarci. A patto di trovarlo in tempo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica