Dai che rallenta

Dai che rallenta

n ritardo, impaurito e diviso, alla fine il governo, dopo una serie di rinvii, ha partorito il primo decreto di aiuto a famiglie e imprese. Lasciamo agli esperti il compito di giudicare nel merito i provvedimenti, ben sapendo che ogni singola categoria interessata si aspettava e meritava di più. Daremo conto nelle prossime ore delle lagnanze e - se fondate - daremo loro voce. Certo, annunciare la sospensione del pagamento dei tributi proprio il giorno della scadenza puzza di furbata. Ma, detto questo, portiamo a casa quel che ci è dato. Chiediamo solo che ora non ci si metta di mezzo la burocrazia a rallentare e intralciare, altrimenti la gente, a costo di violare i divieti, scenderà in strada. E lo farà munita di forconi.
Venticinque miliardi, tutti a debito, non sono pochi per un Paese indebitato come il nostro. È un grande sforzo, un investimento sulla capacità degli italiani di rimettere in piedi l' Italia appena ne avranno la possibilità. Ma attenzione. Al di là delle promesse di ulteriori stanziamenti, la verità è che il governo ha sparato in un colpo solo tutte le munizioni che aveva a disposizione: o il nemico inizia a retrocedere velocemente, oppure non ci resterà che affidarci a qualche santo.
Il nemico virus se ne frega di noi e del governo, ma ieri pur nella tragicità dei numeri si è dimostrato per la prima volta titubante. Ci si aspettava il salto esponenziale di contagi e invece ha continuato la sua opera distruttrice in modo lineare. È presto per tirare conclusioni, ma in questa situazione anche solo comprare un po' di tempo è tanta roba. A Milano si lavora giorno e notte per allestire il maxi ospedale da 400 posti - è questione di giorni grazie all' aiuto del commissario Bertolaso, che solo qualche rancoroso ignorante non vorrebbe tra i piedi. Forza, che a questo virus assestiamo un bel colpo.
Attenzione, lo ripeto. Nessuna illusione, ma ogni giorno senza impennata di contagi vale oro. E questi giorni saranno più numerosi tanto più rigidi saranno gli isolamenti forzati e gli autoisolamenti spontanei.

Ci sarà un motivo perché tutto il mondo, ma proprio tutto (compresa la grande America e tra poco scommetto anche lo scettico Regno Unito), sta convergendo di corsa sul nostro modello. Che nessuno pensi di allentare la stretta, l' uscita dal tunnel non è prevista né domani né dopodomani. Ma c' è.

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