Gianandrea Zagato
Un partito per anno di nascita? No problem, ecco pronto Vivere Milano ovvero la lista dei trenta-quarantenni. Dopo quello dei pensionati, delle casalinghe e dei ragionieri spunta il movimento che non difende qualifiche danzianità o impieghi dentro-fuori casa ma una fascia detà.
E che accusa Milano «di essere vittima della politica vecchia e malata» anche perché «è la città dei figli di, dei raccomandati, delle conoscenze, delle relazioni dove lappartenenza a questo o a quel gruppo rende possibile tutto». Implicito che «tutti gli altri sono tagliati fuori» e che, va da sé, «tutti gli altri» sono loro: quelli di Vivere Milano.
Quarantadue candidati al consiglio comunale (aspirante sindaco Cesare Fracca), di cui undici donne «nessuna comparsa», e letà media che si assesta a quota trentanove. Ah, dimenticavamo, il partito pre-mezza età, propone «due svolte rivoluzionarie» che evitando il ticket dingresso e «liberando fonti per intervenire subito» regalerebbero a Milano qualcosa come «tre nuove linee metropolitane» ottenute «nella metà del tempo, con la metà degli investimenti pianificati e il doppio dei chilometri». Peccato però che per saperne di più occorra aspettare altri appuntamenti di questa «scheggia impazzita» che in casual sogna di «far ripartire» Milano e con gli altri partiti, be «non sappiamo se ci schiereremo, è cosa che non ci interessa».
Se quindi raccoglieranno milleduecento firme ci saranno anche loro a correre tra Letizia Moratti e il candidato del centrosinistra. Ma spunta anche un quarto aspirante sindaco: Lorenzo Croce, consigliere di Forza Italia a Pregnana Milanese.
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