Dai verdi ai finiani: quel «terzo polo» che vuol spostare l’ago della bilancia

Un colonnello del Pdl che potrebbe fare le valige per entrare nel gruppo autonomo di Futuro e libertà per l’Italia che il finiano Giampaolo Landi di Chiavenna vuol creare a Palazzo Marino a settembre, non esclude affatto che il progetto ad un certo punto possa anche fondersi con quello dell’ex assessore Edoardo Croci. Il comitato eterogeneo che ha lanciato i cinque referendum per una città più vivibile, una «prova» di lista civica che mette insieme un uomo di centrodestra come Croci, il verde Enrico Fedrighini, un rappresentante del centrosinistra come Carlo Montalbetti (della lista Milano Civica) il radicale Marco Cappato e vari esponenti della società civile ed esponenti liberali. Proprio Fedrighini ieri ha anticipato che a ottobre verrà presentata la lista per Palazzo Marino - un terzo polo che punta a raccogliere il consenso degli elettori indecisi -, il candidato sindaco (forse lo stesso Croci) e che il matrimonio con i finiani non è all’ordine del giorno. L’intesa su alcuni temi invece sì. E si torna al connubio ipotizzato invece dal pidiellino, che lo chiama il «polo della brava gente» che su alcuni progetti concreti - dalle politiche antismog ai progetti contro il degrado - pensa al bene comune più che alle logiche di partito. Il banco di prova potrebbe essere l’aula di Palazzo Marino. La sensazione è che se Futuro e libertà riuscirà davvero a piazzare poltrone in consiglio comunale, nella campagna elettorale per il 2011 se ne vedranno delle belle, con alleanze trasversali che al momento del voto rischiano di sparigliare le carte sia per il Pdl che per il Pd.

Fedrighini e Montalbetti negli ultimi mesi hanno promosso spesso mozioni bipartisan e ancora nell’ultima seduta prima della pausa estiva hanno votato l’aumento delle tariffe dell’acqua con il Pdl staccandosi da Pd e sinistra radicale. Con ii finiani (eventualmente) sganciati in un nuovo gruppo, l’ago della bilancia rischia di essere ancora più pesante.

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