Dalle grandi opere ai giovani «Con Torino un’alleanza forte»

Moratti alla presentazione del libro di Chiamparino

Ormai la simpatia reciproca non è più un mistero. Punta del centrodestra l’una, cavallo di razza del centrosinistra l’altro. Interista lei, torinista sfegatato lui. E rispettivamente primi cittadini di Milano e Torino, due metropoli che avrebbero più di un buon motivo per guardarsi in cagnesco. E, invece, non è così. Letizia Moratti e Sergio Chiamparino provano, amministrativamente e politicamente parlando ovviamente, un’indubbia attrazione. La conferma ancora ieri al Circolo della stampa alla presentazione di Semplicemente sindaco, il libro scritto dal primo cittadino torinese a quattro mani con il giornalista Maurizio Crosetti.
Un’occasione per parlare di grandi infrastrutture materiali, a cominciare dal Corridoio 5 e di quelle immateriali (la valorizzazione del capitale umano). Due fronti su cui devono collaborare e unire le forze, rinsaldando l’alleanza tra le due metropoli del nord. «Creare una rete di alleanze per uscire dal localismo e affrontare la sfide globali, nel rispetto della competizione tra le città» la sfida della Moratti. «Marx diceva che non bisogna dare ricette - ribatte il suo omologo torinese -, ma leggere la realtà». E la realtà parla della necessità di «una collaborazione competitiva tra le due metropoli che insieme creano un unico sistema urbano». E a riprova spiega come alla prossima Biennale dell’Architettura di Venezia, Milano e Torino saranno presentate come un unicum, una delle sedici megalopoli mondiali.
Come a dire che problemi come il traffico, i trasporti, le infrastrutture, l’ambiente si possono risolvere solo considerando porzioni di territorio più ampio. «E magari - azzarda Chiamparino - aggiungendo anche Genova con il suo mare e il suo porto». E lo sviluppo di aree così vaste potrebbe trainare l’intero Paese. Come l’alta velocità, spiegata con ironia parlando di «mozzarella super veloce». Intesa come quella buona prodotta a Battipaglia e trasportata nelle città del nord. «Spero che Chiamparino scriva un secondo libro - ha concluso la Moratti -.

E spero, in quel caso, di poter essere io l’autrice del capitolo che parlerà dell’alleanza vincente tra Torino e Milano. La costruzione di reti e alleanze nel rispetto delle specificità, sono il futuro della collaborazione fra città, per uscire dal localismo che nel mondo globalizzato non ci porterebbe molto lontano».

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