da Roma
«Tecnicamente», dice Gianfranco Rotondi, «il caso è chiuso» e la Democrazia cristiana per le autonomie resterà nella Cdl. «Umanamente pure, la dichiarazione di Silvio Berlusconi basta e avanza, anzi sono un po in imbarazzo per il fatto che sia dovuto intervenire personalmente. Ma politicamente il caso è ancora aperto. Sono il segretario di un partito leale, a cui si deve il massimo rispetto». Ripreso da Renato Schifani per il mancato no al decreto fiscale, accusato di trame occulte con il centrosinistra, per 24 ore Rotondi il salto della quaglia ha minacciato di farlo davvero, astenendosi pure sulla Finanziaria. Poi una precisazione di Schifani e, soprattutto, le scuse pubbliche del Cavaliere lo hanno fatto rapidamente sbollire.
Tutto finito?
«Sì. Resta lamarezza profonda per come sono stato trattato. Saremo pure una piccola formazione, però è grazie ai nostri trecentomila voti che sono scattati quei quattro-cinque senatori in Lazio e Puglia che hanno portato la Cdl al pareggio a Palazzo Madama. Unalleanza a cui siamo fedeli e per la quale abbiamo pagato dei costi».
Schifani sospettava che foste sul punto di passare dallaltra parte...
«E questo è davvero unassurdità. Nei blog della sinistra, noi siamo quelli che vengono più spesso sfottuti e attaccati. Risultato, mi sono preso una serie di insulti e di insinuazioni. Schifani deve ringraziare il mio fair-play: ho avuto una reazione britannica».
Ma perché non ha votato contro il decreto fiscale del governo?
«Per colpa di Forza Italia. Ero sulla soglia dellaula dove il presidente del Molise Iorio mi stava spiegando come, alla faccia delle promesse di Berlusconi, non cera più posto in giunta come assessore per il nostro segretario provinciale. Ho tentato di rientrare ma ho fatto tardi».
Insomma, ha sbagliato i tempi.
«Un errore tecnico. E spero che errori tecnici siano la cancellazione del nostro simbolo dai volantini della manifestazione del 2 dicembre e il mancato invito alla conferenza stampa di presentazione. Cerano i Riformatori liberali, non ceravamo noi».
Vi sentite i fratellini minori?
«Mi limito a mettere insieme le coincidenze. Primo indizio, il caso Molise: abbiamo fatto spazio allUdc nel listino, dovevamo essere ricompensati e non è avvenuto. Secondo indizio, la manifestazione di sabato. Terzo, il congresso della Dc di Pizza e Rovati, partito rispettabile ma filo-prodiano, con Bondi e La Russa seduti in prima fila ad applaudire. Non sanno che sono irrecuperabili?».
Tre indizi fanno una prova...
«Sì, provano che noi abbiamo un ottimo rapporto con Berlusconi che però non si estende nè a Forza Italia nè al resto della Cdl.
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