De Cesaris, all’Urbanistica la donna dei ricorsi che ora avrà il potere di bloccare tutta la città

Dal Collegio dei garanti che ha avuto il compito di indire i referendum sull’ambiente che si voteranno tra domani e lunedì si dimetterà tra due giorni. «É l’unico “doppio incarico” che possiedo» e il consiglio comunale l’aveva eletta, su indicazione del Pd, solo lo scorso 24 gennaio. Ma il neo assessore all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris conosce già bene la macchina comunale, perché ha seguito come legale una fila di cause. Contro Palazzo Marino. Alcune firmate proprio da quelli che sono diventati i nuovi compagni di avventura, da Basilio Rizzo in pole per la presidenza dell’aula al prossimo capo di gabinetto Maurizio Baruffi, al collega di giunta Pierfrancesco Majorino, Vladimiro Merlin del Prc, Milly Moratti rimasta fuori sia dal consiglio che dalla giunta. Il più interessante è il ricorso contro il Piano di governo del territorio votato nei mesi scorsi dalla giunta di Letizia Moratti. Nessun conflitto di interessi, a seguire il ricorso davanti al Tar depositato da 14 consiglieri dell’ex opposizione non sarà la De Cesaris ma Stefano Nespor, titolare dello studio legale a cui è associata. Ma certo, poichè il futuro del Pgt sarà proprio in capo all’Urbanistica, e quindi all’assessore De Cesaris, gli immobiliaristi che chiedono un’accelerata hanno già cominciato a preoccuparsi. Ada De Cesaris è anche tra gli avvocati che avevano condotto per conto di Rolando Mastrodonato dell´associazione «Vivi e progetta un´altra Milano» la battaglia a colpi di ricorsi contro il progetto CityLife in Fiera. E ieri ha confermato che anche la sua linea è «guardare a futuro della città ma senza dimenticare le richieste dei residenti». Sempre che non si traducano con le solite proteste di piccoli comitati «contro» che tengono in stallo i restyling dei quartieri anche per anni.
Tra le sue cause seguite dal neo assessore c’era quella del 2004 contro la privatizzazione di Aem e l’allora sindaco Gabriele Albertini. Già lo aveva contestato, per conto di Basilio Rizzo, in un ricorso al Tar sigli appalti per i lavori al Teatro alla Scala. Del 2006 invece, quindi già versus l’ex sindaco Letizia Moratti, il ricorso presentato alla Corte dei conti dallo studio Nespor-De Cesaris per conto di Rizzo, Milly Moratti, Marilena Adamo, Giovanni Colombo, Merlin e Baruffi sull’assunzione dei dirigenti esterni che tanto fece discutere.

Ancora, nel 2008 era tra gli avvocati che hanno firmato il primo ricorso contro il governo che aveva dichiarato lo stato d’emergenza sui nomadi in Lombardia e assegnato i poteri straordinari al prefetto Gian Valerio Lombardi. La causa nasceva da uno sgombero in via Impastato.

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