De Corato: "Prostitute, puniremo i clienti con il vecchio provvedimenti"

Il vicesindaco Riccardo De Corato risponde così alla decisione della Corte costituzionale che ha bocciato i sindaci-sceriffo. "Così la Conuslta ridà fiato alla criminalità che prolifica sul degrado"

08 APR - L'avvocatura comunale e la Prefettura di Milano sono già al lavoro sulla sentenza numero 115 della Corte costituzionale che ha limitato i poteri "straordinari" concessi agli amministratori locali dal pacchetto sicurezza del 2008 varato dal ministro dell'Interno Roberto Maroni. Per qualcuno una bocciatura dei "sindaci sceriffo".
"Sulla prostituzione - anticipa il vicesindaco Riccardo De Corato - nulla ci impedisce di tornare a utilizzare la vecchia ordinanza, firmata dal sottoscritto nell'agosto del 1998 e applicata a Milano per dieci anni che motivava le multe ai clienti con la violazione del codice della strada. E per gli accattoni, in veste di lavavetri, possiamo sempre sanzionarli per violazione dell'articolo 80 del Regolamento di Polizia urbana che vieta il lavaggio delle vetture sulla pubblica via. Dal momento che il reato di mendicità è stato abrogato, ma non lo sfruttamento e ho presentato come deputato una proposta di legge più incisiva) e dato che il 90 per cento dei mendicanti sulle strade sono rom romeni è opportuno che il ministro Maroni acceleri l'approvazione in Parlamento del ddl sul rimpatrio coatto dei comunitari nullafacenti varato a novembre scorso dal Consiglio dei ministri".
Duro il giudizio del vicesindaco sulla decisione della Consulta. "Cassare le ordinanze sindacali, significa fare un salto all'indietro. E togliere ai sindaci i nuovi poteri significa ridare fiato alla criminalità che prolifica sul degrado". La prova del nove sarebbe, secondo De Corato, il modello Giuliani cui si è ispirato Milano. Lavorando sul degrado, la teoria della "finestra rotta", l'ex sindaco di New York ha ridotto in otto anni i reati violenti del 60 per cento, i furti del 67 e le morti violente del 40. "Milano ha fatto altrettanto. E ha messo in campo tre leve: maggiore controllo del territorio, anche con i militari, più videosorveglianza e ordinanze. E queste misure hanno contribuito a raggiungere un risultato straordinario: il calo dei reati del 48per cento nel biennio 2008-2010, come ha certificato l'ex questore di Milano Vincenzo Indolfi".
A Milano sono in vigore 13 ordinanze, 7 per quartieri e stabili a rischio e 6 per il degrado. Le prime, contro i dormitori dei clandestini, sono a carattere temporaneo (scadono il 30 aprile). E dunque non dovrebbero essere interessate dalla sentenza della Consulta che ha contestato l'adozione di provvedimenti "a tempo indeterminato". L'utilità indiscussa e riconosciuta trasversalmente sta nei numeri. Finora hanno consentito di controllare 380 appartamenti, identificare 1.110 persone, effettuare 339 denunce e 46 arresti e scoprire 317 clandestini. "Per quanto riguarda le ordinanze anti-degrado - aggiunge De Corato - sono state emesse oltre 30mila multe dal 2008 ad oggi.

Controlli e sanzioni, effettuate sia dalla Polizia Locale che dalle Forze dell'ordine, hanno ridotto l'incidenza di alcuni fenomeni: dalla prostituzione su strada le cui presenze sono state dimezzate, alla droga, con il crollo del consumo come ha certificato un recente studio dell'Asl, all'azzeramento dell'abuso d'alcol tra minori nei luoghi pubblici, fino ai writer portati a giudizio grazie all'impegno del Comune (unico in Italia) finanche nelle aule dei tribunali. E il contrasto agli accattoni molesti, anche con le 18 pattuglie Charlie Delta, sfida il racket dell'elemosina.

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