Un decalogo per avere la cittadinanza

Dieci domande a chi chiede la cittadinanza italiana, per essere sicuri che lo straniero condivida «i principi di libertà». La proposta è in una mozione depositata in consiglio comunale dal leghista Matteo Salvini e nel decalogo ci sono interrogativi a prova di integralista islamico (e non solo). Gli attentatori di New York, Madrid e Londra erano terroristi o combattenti per la libertà? Cosa pensa delle affermazioni che indicano gli ebrei come responsabili dei mali del mondo? Ritiene giustificabile una reazione violenta per bloccare articoli, vignette, film? E ancora: impedirebbe a sua figlia o a sua moglie di vestirsi come le altre italiane? che ne pensa dell’affermazione secondo cui la donna deve ubbidire al marito e questi può picchiarla? Fino a domande pronte a mettere in crisi tipo: che fareste se vostro figlio volesse sposare una persona di un’altra religione? Come reagirebbe all’ammissione di omosessualità di suo figlio? «Il modello è il questionario già in vigore dal primo gennaio 2006 nel land tedesco del Baden-Württenberg» ricorda Salvini. E aggiunge: «È evidente che se anche solo una risposta non fosse adeguata, la domanda di cittadinanza dovrebbe essere rigettata».
Forza Italia apprezza ma non mostra grande convinzione nella capacità del questionario di bloccare illiberali e violenti.

Il capogruppo azzurro, Manfredi Palmeri, spiega: «Sarebbe un’ulteriore occasione per ribadire i nostri valori, ma ho dei dubbi sull’efficacia amministrativa dello strumento. È importante non quel che uno dice ma quello che fa. E ciò che è fondamentale non sono le dichiarazioni di principio ma il rispetto assoluto delle leggi».

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