Fra Deiva e La Spezia si paga il pedaggio come in montagna

Ad Aosta c’è una caserma della polizia con tetto ultrapiatto stile balneare. A Ostia ce n’è invece una con tetto spiovente, tipo baita sul mare. Pare che chi smistò i progetti li scambiò, confondendo i nomi delle due città, e che nessuno se ne accorse fino a lavori ultimati. Qualcosa di simile accade in Liguria, solo che qui è tutto voluto.
Càpita infatti che il tratto autostradale compreso fra La Spezia e Deiva Marina sia considerato «autostrada di montagna», non fosse altro che evita di dover superare scomodi e tortuosi dislivelli. Il che significa due cose: la Salt, la società di gestione, deve garantirne l’apertura anche in caso di condizioni atmosferiche difficili. E i cittadini sono costretti a pagare la tariffa corrispondente, più alta di quelle normali. Peccato che, ecco, diverse volte negli ultimi anni quell’autostrada abbia chiuso per neve, con tanto di intervento della Protezione civile. Adesso, gli spezzini si ribellano. A capo della crociata c’è quell’Alberto Maccagno che un bel giorno disse addio a Forza Italia all’urlo di «la disciplina di partito mi tarpa le ali» e costituì il gruppo Udc in Provincia. Ha fatto due conti e li ha tirati fuori ieri sotto forma di bugna, con un ordine del giorno che, c’è da credere, creerà non pochi imbarazzi.
Spiega: «La Provincia detiene l’un per cento nella Salt, che ogni anno le riconosce un dividendo: 165.266 euro nel 2000, 216mila nel 2001, 360mila nel 2002, 468mila nel 2003, 480mila nel 2004 e 1.020.000 nel 2005». Di qui la proposta: «Vista l’entità delle cifre, la Provincia destini 200mila euro all’abbattimento delle tariffe per i pendolari». C’è il precedente: la Provincia di Parma ha ridotto i pedaggi del 25 per cento stanziando 129mila euro, con buoni autostradali rilasciati dai Comuni convenzionati o dalla Provincia.

«Dovremmo fare lo stesso, visto che la Provincia, a parte un piccolo intervento sporadico per l’uso del Telepass, non ha mai investito un euro per i lavoratori costretti a usare l’autostrada - lancia il sasso Maccagno -. Così compenseremo i nostri pendolari, che pagano una tassa aggiuntiva con il pedaggio di autostrada di montagna ma non hanno alcun servizio aggiuntivo, anzi».

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