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Delbono, l'inchiesta si allarga: conti al setaccio

Nuovo filone del "Cinzia-gate": al vaglio della procura ci sono due conti privati dell'ex sindaco di Bologna: si spulciano i flussi di denaro. Resta in piedi anche la cosiddetta "pista bulgara", per stabilire eventuali proprietà e affari di Delbono nel Paese dell'Est quando era vice presidente dell'Emilia Romagna

Delbono, l'inchiesta si allarga: conti al setaccio

Bologna - L’inchiesta della procura di Bologna sul cosiddetto "Cinzia-gate" si fa sempre più complessa allargandosi anche al fronte degli affari privati di Flavio Delbono, ex sindaco di Bologna ed ex compagno di Cinzia Cracchi, negli anni in cui era in Regione. Ora al vaglio del pm Morena Plazzi ci sono anche due conti privati intestati a Delbono: uno della Banca agricola mantovana (gruppo Monte dei paschi di Siena) e l’altro Unicredit. Insieme al nucleo di polizia tributaria della Finanza che di recente ha affiancato la Digos negli accertamenti, si sta spulciando nei flussi di denaro transitato sui due conti, ma al momento la complessità dei movimenti rende impossibile, secondo gli inquirenti, stabilirne il valore economico complessivo.

La pista bulgara Resta in piedi anche la "pista bulgara" che cerca di ricostruire eventuali affari e proprietà di Delbono nel Paese dell’est quando era vice presidente della Regione Emilia-Romagna. Se sarà necessario, i militari andranno in Bulgaria per ulteriori approfondimenti delle indagini. Si tratta del secondo filone del "Cinzia-gate". Per il primo, Delbono ha ricevuto l’avviso di fine indagine per peculato, truffa alla Regione per oltre 20 mila euro, intralcio alla giustizia e induzione a rilasciare false dichiarazioni per via delle pressioni e offerte fatte alla Cracchi perchè tacesse.

Conti e affari Nel secondo filone d’inchiesta, più legato a conti e affari, ci sarebbero più indagati, tra cui l’ex primo cittadino e l’amico Mirco Divani per corruzione e una funzionaria della Regione a cui viene contestato l’abuso di ufficio per il trasferimento della Cracchi dalla Regione al Cup 2000 e il mantenimento del ’premio di produzionè.

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