Denti di cannabis per portare droga in carcere

Denti di cannabis per portare droga in carcere

Aveva escogitato un trucco davvero ingegnoso per portare droga in carcere, ma non gli è bastato. I suoi denti alla cannabis sono stati scoperti. «È solo grazie alla professionalità, alle capacità ed all’attenzione del personale di polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Marassi che è stato scoperto l’abile stratagemma con cui un arrestato per detenzione e spaccio di sostanza stupefacente di nazionalità italiana ha tentato di introdurre droga nel carcere della Valbisagno. Nel corso della perquisizione di primo ingresso, eseguita con scrupolo e attenzione dai nostri Baschi Azzurri, è stata infatti rinvenuta della sostanza stupefacente abilmente occultata in bocca in sostituzione di alcuni denti mancanti. Gli hanno trovato, insomma, una protesi dentaria fatta di cannabis!».
Lo sottolinea Roberto Martinelli, segretario generale aggiunto e commissario straordinario per la Liguria del Sappe, sindacato autonomo polizia penitenziaria. «Bravissimi i nostri agenti, dunque, ai quali esprimo il plauso mio personale e del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, tanto più - rileva Martinelli - se si considera che nonostante le gravi carenze di organico ed il grave sovraffollamento a Marassi il nostro personale di polizia penitenziaria svolge quotidianamente il duro e difficile lavoro con professionalità, competenza, scrupolo e soprattutto attenzione, come dimostrano gli esiti dell’intervento di ieri sera».

«Nel carcere di Marassi -continua- è particolarmente grave la situazione relativa alle carenze organiche del personale. La struttura è sovraffollata all’eccesso: 456 sono i posti letto regolamentari ma le presenze dei detenuti si attestano a quota 720 (oltre il 55% gli stranieri presenti). Più di 300 sono i detenuti tossicodipendenti».

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