Dentiere tra cicche e pettini cinesi

Un laboratorio odontotecnico nel quale venivano violate le più elementari norme igieniche, un parrucchiere per uomo e donna con clientela cinese e un affittacamere che ospitava 9 persone: tutto concentrato in un unico appartamento all’Esquilino di circa 70 metri quadri, gestito da un italiano di 60 anni. È questa una delle numerose attività illecite individuate dagli agenti del commissariato Esquilino, diretti da Domenico Condello, nel corso dell’operazione «Esquilino pulita». Le indagini della polizia, dopo aver svolto accertamenti sui documenti di 280 persone, hanno portato all’arresto di 5 individui, tutti di nazionalità straniera, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, alla denuncia di altre 8, e al sequestro di 118mila euro. Sono inoltre 54 gli esercizi commerciali del rione che sono stati controllati dalla polizia nell’ultima settimana: si tratta di 12 affittacamere, di cui 6 sono risultati abusivi e di 35 esercizi commerciali gestiti da cittadini extracomunitari.
La scoperta più «inquietante» per gli agenti del commissariato è avvenuta in un appartamento affittato per 1.200 euro a un odontotecnico romano di 60 anni. L’uomo, un igienista dentale, aveva allestito in una stanza di 30 metri quadri il suo laboratorio, che riforniva sia dentisti italiani che cinesi, nel quale era assente qualsiasi norma igienica. Gli agenti infatti hanno trovato cicche di sigarette, cenere e spazzatura sparse ovunque tra le protesi dentarie in lavorazione e i ferri del mestiere. Il soggiorno dello stesso appartamento era stato adibito a parrucchiere per uomo e donna, due postazioni nelle quali clientela di nazionalità cinese passava al taglio e alla messa in piega. Infine una stanza e dei soppalchi in legno, delle dimensioni di due metri per due, offrivano un posto letto a 3 famiglie di cinesi, in tutto nove persone, che pagavano all’odontotecnico tra i 200 ed i 300 euro al mese di subaffitto.
Per far funzionare i macchinari presenti nel suo laboratorio di odontotecnica l’uomo, F. A., aveva allestito, violando le più’ elementari norme di sicurezza, un sistema alimentato con una rete di bombole a gas, collegate tra loro con dei tubi lunghi fino a 10 metri. «Sarebbe bastato un nulla per far saltare in aria l’intero palazzo», ha spiegato il dirigente del commissariato Esquilino Domenico Condello. «Nonostante questo - ha proseguito - l’odontotecnico ha dichiarato che non sapeva quali fossero le attività che si svolgevano nelle altre stanze del laboratorio». Alla realizzazione di protesi dentarie lavorava anche un altro cittadino italiano, un idraulico privo di qualsiasi titolo odontotecnico, e probabilmente anche manodopera cinese.

Ma non è solo in questo appartamento che sono state registrate violazioni: sempre in zona piazza Vittorio, la Polizia ha individuato un’altra abitazione nella quale vivevano dalle 30 persone in su, tutte di nazionalità straniera, che pagavano dai 150 ai 200 euro a persona per dormire a turno in un letto a castello. «Sappiamo anche - ha aggiunto Condello - che ci sono appartamenti adibiti esclusivamente a cucina che riforniscono di pasti chi abita in case sovraffollate, dove è rischioso accendere i fornelli».\

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