Ci sono Marco ed Oriol che, da compagni di scuola, continuano a condividere il banco in falegnameria. Davide invece è un apprendista artigiano ed impara l'arte da papà, mentre Matteo usa autocad come fosse la playstation. Loro sono i protagonisti di un corto firmato da Mattia Colombo e Karole Tommaso per Officine, ma sono soprattutto i «testimonial» di una piccola rivoluzione che sta muovendo in Brianza. Le loro storie, raccontate dalla cinepresa ne «Il pensiero della mano» hanno per colonna sonora le note di «Through the barricades» perché dalle quelle parti, nella tanto celebrata verde ed operosa Brianza, le barricate loro hanno saputo davvero scavalcarle per lanciarsi alla conquista del mondo. A colpi di matita, pialla e fantasia. La Brianza non ha bisogno di riscoprirsi patria del design: non c'è angolo di mondo che conti, e che conti sulla qualità, a non avere un «pezzo» forgiato dall'ingegno della gente di qui e non c'è scampolo di mondo che non guardi alle fantasia briantea per trovare la soluzione, pardon, il «know how» giusto alle sue istanze. La Brianza è però una terra dove le persone amano più fare che parlare, agire che mostrarsi, dove si è intimamente convinti che la qualità del prodotto, più che la sua comunicazione, sia alla base del successo. Ora però grazie a Clac, centro servizi per il legno arredo, arriva una stagione nuova e anche la Brianza del design si regala il suo festival, al via a Cantù, Como e Monza, per l'edizione «numero zero» dal 15 ottobre al 13 novembre (www.festivaldeldesign.it). Che, come tradizione comanda, sarà concreto assai e con un obiettivo preciso: superare la crisi, fare sistema e per una volta far parlare di se, comunicare l'eccellenza. In tutta concretezza, e con un occhio ad Expo 2015, i suoi fautori, Clac in primis, ci lavorano già da un anno: «Oggi serve raccontare al mondo quello che il nostro territorio produce e come lo produce», spiega Silvio Santambrogio, presidente di Clac e anima del Comitato promotore che raggruppa oltre 80 imprese del territorio. Oltre al settore del legno arredo, storicamente accasato a Cantù e dintorni, con il Festival, la Brianza si allarga e «si unifica» comprendendo Monza e il lecchese per il settore metalmeccanico, il tessile per l'arredo con la zona di Como. Tre grandi tradizioni, un solo cuore.
Il format, con la curatela scientifica di Aldo Colonetti, direttore dell'istituto europeo di design gode anche della collaborazione della fondazione Museo del design della Triennale. In calendario tre convegni dedicati ad economia e territorio, ad informazione e formazione, all'innovazione dei materiali e alle nuove generazioni di designer.Design, la Brianza sfida Milano con il suo «Salone»
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.