Il tempo discreto raccontato nel suo fluire

La Maison ginevrina esordisce con una collezione in equilibrio fra tecnica e creatività

Il tempo discreto raccontato nel suo fluire
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I Geneva Watch Days, tradizionale evento estivo, svoltosi nei primi giorni di settembre, è un'importante occasione di visibilità propositiva sia per brand consolidati, sia per realtà indipendenti in cerca di un proprio spazio e di un posto nel selettivo universo dell'orologeria di qualità. Tra quest'ultime, si è senza dubbio segnalata la Akhor, fondata e diretta da Anissa Bader, responsabile della Clamax, azienda di famiglia, attiva dal 1988 e specializzata in micromeccanica. Questo solido know-how di base ha favorito l'impostazione di un progetto produttivo in-house, che comprendesse un approccio estetico-filosofico decisamente particolare, a partire dal nome del brand. Akhor, infatti, si compone del termine akh, nell'antico Egitto, la forma trasfigurata dello spirito, che emerge dal corpo, dopo la dipartita, divenendo un'entità celeste immortale dotata di energia comica, e della sillaba or, legata all'immaginario orologiero e alla nobiltà delle materie prime. Sottolinea Anissa, appassionata di civiltà antiche:L'immortalità dell'anima è assimilabile all'infinità del tempo e il concetto legato al nostro orologio è, per noi, quello di renderlo sempre presente, nel passato e nel futuro. E aggiunge: Abbiamo creato questo marchio perché, coscienti della professionalità e rigore che adottiamo nel realizzare componenti micromeccaniche, abbiamo pensato di mettere ciò al servizio di un progetto nostro, aderente al nostro modo d'interpretare la misura del tempo, aggiungendo emozione e passione. Un'interpretazione sintetizzata da una prima collezione denominata Le Temps en Équilibre, basata sul fascino vintage della cassa coussin da 39 x 31 mm in acciaio, costruita sulla geometria degli angoli e sulla convessità dei tratti che li uniscono, il tutto sottolineato dall'alternanza di finiture lucide e satinate e definito da una lunetta circolare dall'evidente spessore, ma dalla ridotta larghezza (accoglie anche, con discrezione, una fila di brillanti, nelle varianti preziose), ad incorniciare il protagonista assoluto dell'orologio Akhor, ossia il quadrante, distribuito su due livelli e brevettato, con la parte centrale rialzata e distaccata dal fondo e, apparentemente, fluttuante: le sfere sottostanti, visibili solo nelle estremità, con segmento luminescente, sono connesse ad un doppio disco interno, con tolleranze infinitesimali in altezza, mentre la sfera dei secondi centrali si manifesta nella sua interezza, evidenziando, nel contrappeso, il logo della Casa. Una purezza visiva che si predispone per infinite soluzioni cromatiche a contrasto, o ton sur ton, utilizzando anche lo smalto e finiture, principalmente distribuite tra un incisivo soleil e la trama a nido d'ape. Ci sono voluti oltre due anni per mettere a punto questa soluzione, emblema di tecnica al servizio della creatività. L'insieme è animato dal calibro manuale di manifattura AK10 (3,9 mm di spessore, bilanciere a regolazione inerziale oscillante a 28.800 alternanze/ora), visibile fronte fondello e dotato di un'autonomia di 60 ore, su cui spicca l'Anglage e l'elegante finitura dei ponti a Côtes de Genève soleil.

Conclude Anissa Bader: La nostra interpretazione del tempo esprime l'equilibrio nel suo fluire con grande precisione e noi vogliamo contribuire a garantire che il tempo possa continuare il suo lavoro', in equilibrio, senza rischiare di perderlo.

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