Franco Sala
Nessuna isteria e allo stesso tempo massima attenzione. A Desio, sindaco e giunta, hanno stabilito un deciso giro di vite nei confronti della numerosa comunità pakistana, seconda solo a quella di Brescia, e in generale verso tutti gli extracomunitari. Poco tempo fa lincendio sviluppatosi in due garage di pertinenza di un grosso e fatiscente palazzo in pieno centro, abitato da almeno 150 pakistani, aveva fatto scattare la reazione degli amministratori che dallaprile del 2005 amministrano la città natale di Pio XI. Gli abitanti della zona e i commercianti, che hanno le loro attività sotto ledificio sono esasperati. Il rogo, scaturito per cause ancora da definire, ha sollevato un polverone di polemiche. «Non possiamo certo - certifica Giampiero Mariani, il sindaco - far finta di niente». È arrivato il momento di intervenire: gli stranieri devono rispettare tutte le leggi e le normative in vigore. Gli esponenti della Lega Nord in giunta sono nuovamente partiti alla carica. «È giunta davvero lora di fare qualcosa di concreto. I nostri concittadini hanno il diritto di vivere tranquilli». Per ora, Giampiero Mariani ha firmato un paio dordinanze. Con la prima ha disposto la demolizione di tutti i manufatti interni al cortile del palazzaccio gremito dai pakistani. La seconda prevede che i negozi gestiti da musulmani rispettino gli orari di tutti gli altri: dunque durante le giornate domenicali e festive devono tenere la saracinesca abbassata. Ancora: saranno controllati da cima a fondo tutti i phone center operanti in città. «Faremo anche un controllo a tappeto dei contratti daffitto degli appartamenti concessi in locazione agli stranieri». Non basta, come hanno richiesto gli esponenti del Carroccio, le domande di residenza presentate da extracomunitari, prima dessere eventualmente accolte, dovranno finire sulla scrivania del primo cittadino. Qualche mese fa sul palazzo del degrado era intervenuto anche lassessore regionale Massimo Ponzoni, il quale, attraverso una lettera, aveva sollecitato il comune ad acquistarlo. Della proposta non se ne fece nulla per il rifiuto dei proprietari a cedere.
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