A destra Augusta Montaruli, la «pasionaria» nera

Venticinque anni, dirigente di Azione Universitaria, studentessa di Legge, Augusta Montaruli è ben nota dentro l’Università di Torino. Per via del suo impegno politico «da destra», gira sotto «scorta» dei suoi compagni da quando ha iniziato a frequentare l’ateneo. Lo scorso anno, a giugno, è stata al centro di un vero e proprio «caso» ribalzato dall’ateneo torinese ai media nazionali: fu costretta a rinunciare a sostenere l’esame di Procedura penale a causa di un gruppetto di autonomi che impedivano le prove per ricordare gli incidenti all’Università «La Sapienza» di Roma: i «rivoluzionari» dichiararono che volevano impedire l’occupazione «nazifascista» dell’Università. Militante, appassionata di politica fin da ragazzina, Augusta è da anni in prima fila nella vita politica universitaria. «Come da tempo denunciamo - ha dichiarato dopo gli scontri di ieri - il clima di intimidazione e di violenza all’Università degli Studi è diventato assolutamente intollerabile. Uova, fumogeni, pile, secchi dell’immondizia, bacheche, bombe carta: questo è quanto è stato lanciato dagli esponenti dell’estrema sinistra, il Cua e i Collettivi, per impedire la raccolta firme per le prossime elezioni universitarie della lista Azione Universitaria.

Come è stato confermato questa mattina dal Prorettore Sergio Roda, Azione Universitaria ha tutto il diritto di raccogliere le firme per la candidatura a Palazzo Nuovo così come in altre sedi. Per questo - conclude - la manifestazione degli autonomi è stata del tutto sproporzionata, aggressiva, incivile».

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