Detenuto in clinica, boss della camorra offriva banchetti

Scontava la pena in clinica per motivi di salute, ma le sue condizioni non dovevano essere in fondo disperate, visto che riceveva a ogni ora parenti e amici, e, all’interno della sua stanza privata, offriva loro veri e propri banchetti, a base di leccornie gastronomiche e alcolici. Per Raffaele Aquino, di 37 anni, considerato un esponente di spicco dell’omonimo clan operante a Boscoreale (Napoli), la carcerazione dorata nella clinica Villa Chiarugi di Nocera Inferiore (Salerno) è finita. Ieri infatti ha dovuto dire addio alla playstation e allo schermo piatto, ai pasti da re e all’aria condizionata, e tornare mesto in carcere, scortato dagli uomini della Dia.

L’uomo, nonostante fosse un elemento di spicco della camorra - il suo clan ha il monopolio dello spaccio di cocaina nella Basilicata -, continuava tranquillamente a dirigere i suoi affari sporchi grazie a telefoni cellulari anche se, per le questioni più importanti, il giovane boss preferiva far venire direttamente da lui per incontri a quattr’occhi i suoi uomini.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica