Il diabete sotto controllo 24 ore su 24

Il dispositivo «Guardian» è un primo passo verso la realizzazione di un micropancreas artificiale

Dario Tripodo

Conoscere i livelli di glucosio nel sangue in tempo reale oggi è una realtà. Nove centri in Europa hanno da poco concluso una ricerca internazionale avviata lo scorso novembre sul monitoraggio continuo della glicemia per la terapia del diabete di tipo 1. I risultati della sperimentazione clinica ancora in fase di pubblicazione, hanno mostrato il buon esito dell'impiego delle nuove tecnologie rispetto al monitoraggio puntiforme dei normali glucometri che si traduce in un miglioramento significativo del controllo glico-metabolico. A rappresentare l'Italia, il San Raffaele di Milano le cui ricerche sono state guidate da Emanuele Bosi, direttore dell'Unità Operativa di Medicina e Diabetologia dell'Istituto e membro delle più importanti associazioni in campo diabetologico. Come è stato possibile questo monitoraggio continuo che fino a pochi anni fa appariva fantascientifico? I ricercatori di Medtronic, una delle più importanti società mondiali (30.000 dipendenti e un volume di affari di 10 miliardi di dollari) nel campo delle tecnologie mediche terapeutiche nota per aver realizzato il primo pace-maker, hanno messo a punto il sistema Guardian RT (real time). Obbiettivo primario della terapia del diabete mellito di tipo1, la forma più grave della malattia, è quello di mantenere i valori di glicemia entro i limiti di normalità o quasi normalità nell'arco delle 24 ore. Alla base del funzionamento del Guardian RT vi è un sensore sottocutaneo per la misurazione in tempo reale del glucosio durante il giorno e la notte, che registra i dati di 288 letture quotidiane ed allerta i pazienti nel momento in cui i valori di glicemia superino i parametri impostati. In questo modo i pazienti sono in grado di controllare la propria condizione 24 ore su 24. Inoltre controllando gli indici del glucosio e sentendo gli allarmi sonori incorporati nel sistema, i pazienti possono intervenire con tempestività correggendo la tendenza della glicemia ed evitando così sia le complicanze acute (coma da iperglicemia o ipoglicemia), sia le complicanze croniche a lungo termine che col tempo si ripercuotono sulla funzionalità di molti organi vitali. Grande l'entusiasmo dei pazienti, secondo le stime sono almeno 194 milioni le persone nel mondo colpite da diabete, 5 milioni quelle affette dal tipo 1 (di cui 395.000 bambini). In Italia il diabete di tipo 1 colpisce oltre 120.000 dei 3,1 milioni di soggetti affetti da diabete.
Lo sviluppo tecnologico nel corso degli ultimi anni ha apportato un contributo straordinario anche dal punto di vista del confort e della qualità della vita delle persone affette da questa malattia. Se la via iniettiva rimane ancora l'unica modalità di somministrazione dell'insulina, la novità più recente è rappresentata dal microinfusore insulinico, un microcomputer della grandezza di un telefono cellulare, da portare legato alla cintura o in tasca, per l'erogazione continua e programmabile, tramite il set d'infusione, all'addome.
E per il futuro? La ricerca attuale si muove verso la realizzazione di un unico strumento nel quale saranno incorporati le funzioni di misurazione del glucosio e di erogazione dell'insulina.

Poter disporre di un micropancreas artificiale rappresenterà, secondo Bosi, il «sogno dei pazienti affetti dal diabete di tipo 1 che diventerà una malattia con la quale si può convivere e che sarà perfettamente curabile».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica