DIBATTITO

«E nell’anno orribile sboccia il fiore del tuning. Finalmente la riforma della personalizzazione dell’auto». È l’emblematico titolo del convegno di apertura dell’imminente «My Special Car Show», scelto da Gian Primo Quagliano, direttore del Centro Studi Promotor, che del convegno è ispiratore e moderatore, a sottolineare un evento di portata storica. Per ora si tratta di un dispositivo contenuto nel decreto Milleproroghe (già convertito in legge) con cui si dà mandato al ministro delle Infrastrutture di regolamentare le fasi di personalizzazione dell’auto da parte di privati, secondo processi che garantiscano sicurezza e prestazioni corrette.
Abolito è il nullaosta da richiedere al costruttore, documento finora indispensabile per l’omologazione delle modifiche apportate ma difficile da ottenere per la resistenza delle case, impegnate nel proporre le proprie linee di personalizzazioni «ufficiali», all’assumersi la responsabilità per i lavori svolti da terzi.

Il rischio di «taroccamenti» selvaggi, possibili in assenza di norme chiare, sarà infatti eliminato dai decreti regolamentari che il ministero andrà a emanare, si auspica in tempi relativamente brevi, per dare nuovo impulso a un settore che in Italia, nel 2007, ha fatturato 1,2 miliardi e ha registrato lo scorso anno un calo contenuto, appena il 3%, secondo le stime di Promotor e in assenza di dati ufficiali, contro la flessione del 13,3% del mercato totale del nuovo.

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