Deputati a 18 anni e senatori a 25: il ddl costituzionale proposto dal ministro della Gioventù Giorgia Meloni e approvato dal Consiglio dei ministri prevede l’equiparazione dell’elettorato attivo e passivo. Ovvero, riduce drasticamente il limite di età oggi in vigore per farsi eleggere in Parlamento, 25 anni per la Camera e 40 per il Senato, portandoli rispettivamente a 18 e 25. Come già accade in Germania, Spagna e Gran Bretagna, insomma, raggiunta l’età minima per votare si potrà anche essere eletti. Per diventare realtà, la proposta avrà bisogno di un consenso ampio, perché implica una modifica costituzionale – dell’articolo 31 – a maggioranza qualificata. Il dibattito, tra i politici come in tutta la società, è già cominciato: ecco alcune ragioni a favore e contro questa proposta.
Favorevole: Per cambiare il Paese serve anche l'energia della generazione web di Stefano Zecchi
Contrario: Non sanno neppure avvitare una lampadina di Cristiano Gatti
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