Il dibattito nel Pdl Torniamo allo spirito che ci animò nel ’94

Affinché il Pdl diventi sempre più il partito guida dell'Italia dei prossimi anni, è essenziale che esso sia disposto a essere maggiormente contaminato dalle capacità di Silvio Berlusconi e dallo spirito che caratterizzò la sua discesa in campo nel '94.
Innanzitutto occorre che deputati, senatori, europarlamentari, amministratori regionali, provinciali e comunali del Popolo della libertà pratichino, come il nostro leader, un addestramento continuo a informarsi, a scavare nei problemi e quindi a elaborare soluzioni veloci e idonee a risolvere le istanze dei cittadini.
È necessario, poi, come il fondatore di Forza Italia e del Pdl, saper parlare direttamente al cuore della gente, colpirne l'immaginazione, provocare entusiasmo, passione, sentimenti, incarnare attese, ideali, traguardi ambiziosi, speranze e non ultimo emozionare.
Dobbiamo, come il Cavaliere, essere capaci nei nostri comizi, nei nostri interventi sui mass media, nei nostri discorsi nelle sedi istituzionali, di suscitare la speranza di dare al Paese un futuro migliore e profondamente diverso: un'Italia con più libertà individuale e competizione; un'Italia più ordinata e più sicura, che sappia lottare con determinazione e con efficacia contro la criminalità; un'Italia con meno tasse sul lavoro e sull'impresa; un'Italia con meno Stato, vincolato da regole precise in modo da non distorcere i risultati del mercato; un'Italia con più privacy; un'Italia con meno centralismo e con meno burocrazia, in cui la pubblica amministrazione è al servizio dei cittadini e non viceversa; un'Italia che dia più spazio a chi assume il rischio d'impresa e a chi si assume il compito di produrre lavoro e benessere; un'Italia più meritocratica e con un'istruzione più legata al mondo del lavoro; un'Italia meno iperregolata, con più infrastrutture, attenta alla salute dei cittadini, all'ambiente, alla natura e alle straordinarie opere d'arte che possiede; un'Italia capace di garantire ai suoi cittadini gli stessi diritti di difesa dei loro colleghi europei e in cui si celebri «il processo di un vero Stato di diritto», attraverso la separazione delle carriere di giudici e pubblici ministeri; un'Italia in cui il sistema giudiziario recuperi efficienza e credibilità e dove venga garantita l'effettività della pena e resa giustizia ai propri cittadini, con tempi e procedure certe, sia in campo civile che in quello penale.
Il prossimo appuntamento elettorale, le elezioni regionali, sono un importante banco di prova per la classe dirigente del Popolo della libertà, affinché vengano trasferiti sul territorio i nostri principi, i nostri ideali, il modello di società in cui crediamo, la nostra voglia di trasformare importanti progetti in realizzazioni concrete e attuare una vera e propria rivoluzione copernicana dell'amministrazione dello Stato.


Facciamo ogni sforzo per informare e comunicare il nostro programma ai cittadini, «incarnando» ognuno di noi, per quanto possibile, lo straordinario dono che possiede il presidente Berlusconi di entrare in contatto diretto con un comune sentire collettivo, con un complesso di ideali, desideri, speranze, attese, entusiasmi ed emozioni.
*Deputato Pdl

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