Sì, sì, lo sappiamo: non sono cose che si dicono. E, tantopiù, che si fanno. Ma a volte sul posto di lavoro, per chiudere la questione, basterebbe un bel chiarimento faccia a faccia. Invece no, cè chi tende sempre a drammatizzare per la gioia degli avvocati che incassano favolose parcelle anche su vertenze che non dovrebbero essere scartate perfino dal tribunale tv di Forum. Emblematico il caso di Simon Negus, ex manager rampante di Microsoft nel Regno Unito per tutta una serie di presunte intemperanze a luci rosse. Simon pare fosse anche recidivo, tanto che già in passato era stato accusato di aver baciato un collega a una festa aziendale di Atlanta.
In quello che è stato descritto come un modello di cattiva condotta sessuale e molestie verso i membri del personale femminile, il signor Negus, 50 anni, è stato accusato di «flirtare e toccante» una collega, chiedendo a una seconda collega di «sbattere le ciglia» e invitando una terza collega a stare su una sedia in modo che la gente potesse vedere la sua gonna corta.
Pur non essendo in grado di dimostrare le accuse, Microsoft ha licenziato il signor Negus sostenendo di aver mentito durante le indagini, portandolo in tribunale ed esigendo la restituzione del «super bonus» pagato a condizione che Mr Negus sarebbe rimasto per tre anni in azienda. Mr Negus, che è sposato e nega ogni addebito e ora contro-denunciato l'azienda di computer per molestie, licenziamento abusivo e la perdita di 15 anni di mancato guadagno.
Mr Negus sostiene anche lazienda ha deliberatamente deciso di bloccare la sua carriera. Nel suo dossier contro lazienda, luomo descrive una situazione imbarazzante, fatta di colleghi dediti a «comportamento selvaggi», alimentati da «quantità illimitate di alcolici».
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