Mangiare carote favorisce davvero l'abbronzatura? Cosa dicono gli esperti

Un po’ di chiarezza sulla tendenza social a mangiare carote per implementare l’abbronzatura: cosa c’è di vero

Mangiare carote favorisce davvero l'abbronzatura? Cosa dicono gli esperti
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È un po’ la tendenza social dell’estate incombente: mangiare carote fa ottenere davvero un’abbronzatura da urlo? Questa domanda cela in realtà una serie di problematiche. Per esempio ignora che la pelle va protetta in ogni caso dall’esposizione solare, soprattutto nelle ore più calde (e non è solo un problema epidermico). C’è poi che i social non hanno inventato nulla di nuovo: è una vecchia credenza - anche se ha un minuscolo fondo di verità - che le carote favoriscano un diverso colorito della pelle. E non è solo perché qualche nonna nei tempi andati, a mo’ di escamotage alimentare, abbia detto ai nipoti e alle nipoti: “Mangiate le carote ché vi abbronzate meglio”.

Cosa succede alla pelle quando si mangiano carote

Un articolo di Lauren Ball, docente in Community Health and Wellbeing alla University of Queensland (Brisbane), ed Emily Burch, ricercatrice e nutrizionista alla Southern Cross University (Lismore), spiega cosa accade alla pelle quando si mangiano carote, articolo che contiene una revisione su quante carote possono essere mangiate al giorno e le eventuali controindicazioni.

Sostanzialmente le carote possono influenzare il colore della pelle perché contengono beta-carotenoidi, che sono quelle sostanze che permettono allo stesso tubero di essere allegramente colorato, e che sono contenute anche nelle verdure a foglia verde scuro, in aromi come basilico, prezzemolo ed erba cipollina, nel peperoncino in polvere, nei pomodori secchi e in alcuni altri ortaggi.

Dopo che ci si è nutriti con le carote, l’intestino scompone il beta-carotene in molecole di vitamina A, che vengono utilizzate dall’organismo alla bisogna. Tanto che se c’è un eccesso di beta-carotene, esso viene immagazzinato in fegato o tessuto adiposo, oppure in alternativa eliminato attraverso feci o sudore.

Quando l’eliminazione avviene attraverso il sudore, è possibile che ci siano ripercussioni sul colore della pelle, ma non si tratta in senso stretto di favorire l’abbronzatura. Anche perché la pigmentazione non solo si concentra su alcune parti del corpo (mani, piedi, bocca) ma dipende anche dal tipo di carote che si mangiano, dal proprio stato di salute, dall'alimentazione che si conduce e dalle proprie caratteristiche genetiche (e quindi, eventualmente, anche a una determinata discendenza etnica). A specificarlo è lo studio dal titolo The challenge to reach nutritional adequacy for vitamin A: β-carotene bioavailability and conversion-evidence in humans.

Quante carote si possono mangiare

Il colore della pelle in quelle parti del corpo cambia quindi a fronte di un eccessivo e continuativo consumo di carote. Perciò le donne incinte che se ne nutrono per calmare in modo sano i fastidi del bruciore di stomaco possono stare tranquille: 4 o 5 carote baby al giorno non fanno nessun danno.

Non esistono studi appositi, tuttavia Carrot man: A case of excessive beta-carotene ingestion parla di un caso clinico relativo a un uomo che si nutriva di una cinquantina di carote di dimensioni normali a settimana e che quindi ha riscontrato cambiamenti nel colore della pelle. Ma la sua non era abbronzatura, quindi si può dire che la possibilità che le carote consentano di ottenere un’abbronzatura dorata e invidiabile sia in realtà un falso mito.

Controindicazioni del beta-carotene

Come già notato, il beta-carotene, anche se la sua assunzione alimentare è eccessiva nell’organismo - ma solo, appunto, se viene incamerato attraverso ciò che si mangia - non è dannoso.

Questo perché è un precursore della vitamina A (infatti prende il nome di provitamina A), per cui l’organismo, se c’è troppa vitamina A, o la immagazzina o la espelle. Tuttavia, se il beta-carotene viene assunto tramite integratori comporterebbe un rischio aumentato di cancro ai polmoni nei fumatori.

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