
Ci sono poche cose che, in modo veloce e immediato, possono far felice un italiano tanto quando mangiare un bel piatto di pasta, elemento fondante della cucina nostrana e della dieta mediterranea. Quando ci dedichiamo a un piatto di pasta, soprattutto se mangiato in convivialità, il nostro umore migliora. E quante volte, all'estero, è capitato che ci sentissimo rassicurati nel trovare un ristorante italiano che sapesse cucinare la pasta senza trasformarla in una strana brodaglia? Quello che è senza dubbio un marchio distintivo del Bel Paese, qualcosa per cui veniamo anche stereotipati oltre i confini nazionali, si è rivelato essere un fatto scientifico. Un gruppo di scienziati, supportato dal marchio Barilla, ha infatti pubblicato sulla rivista scientifica Food Science & Nutrition i risultati del loro studio intitolato Pasta, What a Feeling!
Come si legge nell'Abstract della pubblicazione, la ricerca ha seguito un approccio multi-metodo, realizzatosi in due studi interconnessi tra di loro. Il primo ha coinvolto 1532 italiani, che hanno dovuto rispondere a un sondaggio inerente le associazioni emozionali che avevano con la pasta. Il secondo studio ha continuato a "monitorare" 83 dei 1532 partecipanti, seguendoli per due settimane e utilizzando quella che viene chiamata Ecological Momentary Assessment (EMA). Si tratta di un metodo di ricerca volto a raccogliere dati scientifici su esperienze, comportamenti e ambienti di un soggetto specifico nel momento esatto in cui avvengono. In breve, si tratta di un metodo in cui viene chiesto alle persone di riferire costantemente cosa sentono, cosa stanno facendo o cosa provano in tempo reale, mentre stanno vivendo l'esperienza in esame. Attraverso l'EMA, dunque, gli studiosi hanno registrato gli stati d'animo degli 83 partecipanti prima e dopo il consumo di pasta.
I risultati della ricerca hanno dimostrato come il consumo di pasta sia quasi unanimemente associato a pensieri e ricordi positivi. Secondo gli studiosi, dunque, un consumo equilibrato di questo alimento porterebbe a benefici emotivi consistenti, che aiutano anche a diminuire i livelli di stress e a migliorare in generale la qualità della vita. Questo perché, secondo lo studio, mangiare la pasta rappresenta in qualche modo una "pausa" dalla realtà quotidiana e aiuta quindi a saper apprezzare il momento presente, senza rimpianti per il passato o timori per il futuro. Tutti questi benefici, inoltre, aumentano quando il consumo avviene a grandi tavolate, in momenti di condivisione e partecipazione. Inoltre lo studio ha sottolineato che questi benefici non sono collegati necessariamente alla presenza di carboidrati, perché non si sono ottenuti gli stessi risultati con il riso, il pane o, addirittura, la pizza, da sempre uno dei piatti preferiti dagli italiani. I risultati della ricerca non servono solo a dimostrare quanto la pasta possa migliorare l'umore di chi la consuma, ma svela il ruolo fondamentale che l'alimento può avere nel benessere psicologico dell'individuo.
La pasta, dunque, può diventare uno strumento per la promozione della salute alimentare - con la fine della sua demonizzazione nelle diete - e può essere utilizzata come un vero e proprio strumento di marketing, che promuove la convivialità e il benessere al tempo stesso.