
"Quell'uomo aveva già provato a togliersi la vita. Stavolta ce l'ha fatta".
Ieri mattina, mezzogiorno circa. La gente guarda da lontano e sussurra quasi rispettosamente davanti al "fantasma" dello stabile di sei piani di via Cairoli 5, a Cornaredo, che al momento è completamente vuoto e lo rimarrà sicuramente fino a stamattina. Le 26 famiglie che lo abitano la notte scorsa l'hanno trascorsa a casa di parenti o in una struttura ricettiva del comune dopo che un incendio divampato all'alba (erano le 4.30) in un appartamento al primo piano del condominio ha obbligato i carabinieri della compagnia di Corsico e i vigili del fuoco giunti sul posto a evacuare tutti i residenti, una sessantina in tutto. Nella casa andata a fuoco è morta un'intera famiglia di tre persone, divorate dal fumo e dal fuoco, l'appartamento resta sotto sequestro, all'interno non è rimasto nulla. Le vittime sono un ex conducente di autobus in pensione originario della provincia di Novara Benito Laria, 88 anni, la moglie siciliana Carmela Greco, 82 anni che soffriva di importanti problemi di deambulazione e uno dei loro tre figli, il 55enne Carlo, l'unico ad abitare lì con gli anziani genitori. Una vicenda terribile se si pensa che ad appiccare il rogo per farla finita sarebbe stato proprio lui, il figlio che in questo modo trascinato del tutto arbitrariamente nel proprio destino di morte anche i suoi anziani genitori. Una famiglia molto riservata e discreta. Anche i vicini però sapevano che Carlo Laria in passato aveva già cercato di togliersi la vita.
Almeno così sembrano pensarla gli inquirenti, gli specialisti del Nia, il Nucleo investigativo antincendio dei vigili del fuoco di Milano e i carabinieri della compagnia di Corsico che - coordinati dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano - sono al lavoro sull'ipotesi che il rogo possa essere stato provocato volontariamente, visto che avrebbe avuto origine dalla stanza del figlio ed esattamente dal letto dell'uomo. Dai rilievi effettuati ieri infatti è proprio lì che sarebbe stata trovata la traccia di un accelerante, ancora non è chiaro però se si tratti di benzina o alcol.
I residenti intanto ricordano i momenti drammatici del rogo.
"L'anziano, il signor Benito, è arrivato sul pianerottolo, ha gridato: mio figlio sta bruciando nella sua stanza! urlando a gran voce che qualcuno chiamasse i soccorsi - racconta una vicina -. Poi è rientrato in casa, avrà voluto salvare la moglie bloccata in camera da letto e quasi inferma, incapace di muoversi da sola. Un tentativo purtroppo inutile. E che è costato la vita a entrambi".