Difensore civico: ha costi enormi e nessuna utilità Occorre abolirlo

Ottavio Marotta, avvocato, 50 anni di professione forense. Antonino Torre, generale dei granatieri e parà, una carriera trascorsa nelle missioni di pace all’estero. I due personaggi hanno una cosa in comune: entrambi sono stati eletti in Campidoglio nelle liste civiche intitolate ai sindaci Veltroni (Marotta) e Alemanno (Torre). Ma il destino, a volte, si fa beffe delle vicende umane: ecco, così che uno dei due, il principe del foro, per cinque anni ricopre l’incarico di difensore civico del Comune di Roma (in verità schierandosi spesso dalla parte del Campidoglio piuttosto che da quella dei cittadini che si rivolgevano a lui per sollevare contenziosi). L’altro, il militare tutto d’un pezzo, uomo d’azione e spesso “bastian contrario” in politica, propone invece di abolire definitivamente la figura del difensore civico nominato dal Comune e avanza una proposta di iniziativa consiliare che attende di essere calendarizzata dall’aula di Giulio Cesare. Torre, anni fa, fu l’animatore dei Comitati civici e di rioni come Borgo e Prati che denunciarono numerosi problemi e a volte ne ottennero la soluzione. Non si può pensare, perciò, che voglia abolire l’«ombudsman de noantri» che difende i cittadini. Allora perché? È lui stesso a spiegarlo chiaro e tondo e al di fuori da ogni ipocrisia: «Intanto fa sorridere l’idea che il difensore civico nominato dalla maggioranza e il suo vice, indicato dall’opposizione, possano essere “super partes”. E poi la sospensione di fatto delle due figure da ormai più di due anni - fa notare Torre - non è stata avvertita da nessuno. Il che significa che l’effettiva utilità dell’intera struttura del difensore civico può essere messa in dubbio con ragionevole certezza».
Insomma, il difensore civico non serve e il fatto che l’incarico sia vacante da due anni e nessuno se ne sia accorto, la dice lunga. Ma c’è di più e di peggio. «Secondo le cifre che mi sono state fornire - spiega il generale - i costi per tenere in vita il difensore civico ammonterebbero a 811.

616 euro l’anno, senza calcolare i soldi che l’amministrazione comunale deve impegnare per le due autoblu di servizio, con relativi autisti, e i costi del personale dell’ufficio che ora sono di 190mila euro l’anno perchè ci sono solo 13 impiegati, ma in passato ce n’erano 30, più del doppio. Tra l’altro la Finanziaria, al comma 186, impone ai comuni di adottare misure di contenimento della spesa, tra le quali la soppressione della figura del difensore civico. Ne vogliamo parlare?».

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