"3000 colpi al minuto": come funziona il nuovo fucile elettromagnetico cinese

La scoperta, descritta nel Journal of Gun Launch & Control, è incentrata sull'eliminazione del tallone d'Achille delle armi elettromagnetiche: i condensatori. Ecco cosa sappiamo del nuovo fucile cinese

"3000 colpi al minuto": come funziona il nuovo fucile elettromagnetico cinese
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La Cina sta sviluppando un fucile a bobina elettromagnetica in grado di sparare a 3.000 colpi al minuto, una velocità molto più elevata rispetto a quella raggiunta dalle armi da fuoco tradizionali. La China South Industries Group (Csgc) ha diffuso un filmato che ha suscitato le perplessità di esperti e analisti, visto che il nuovo dispositivo potrebbe ridefinire i combattimenti futuri. Ma cosa sappiamo di questo fucile? Riserbo assoluto sulla tecnologia in questione, ma un documento pubblicato negli ultimi giorni da un team di scienziati militari ha offerto un indizio parlando della prima pistola (o fucile) a bobina elettromagnetica senza condensatore al mondo, alimentata direttamente da batterie al litio.

Il nuovo fucile cinese

La scoperta, descritta nel Journal of Gun Launch & Control, è incentrata sull'eliminazione del tallone d'Achille delle armi elettromagnetiche: i condensatori. I condensatori, spiega il South China Morning Post, sono dispositivi che immagazzinano energia elettrica e finora le pistole a bobina si sono affidate a tale energia per una scarica rapida, un processo che crea tempi di ritardo per la ricarica.

Il team di ricerca, guidato da Xiang Hongjun, professore dell'Università di Ingegneria dell'Esercito cinese, ha aggirato completamente i condensatori, utilizzando invece array di batterie al litio per alimentare direttamente un sistema di bobine a più stadi. Secondo gli autori del progetto, eliminando il ciclo di carica del condensatore è stato infranto il limite massimo della velocità di fuoco. I test hanno raggiunto 277 colpi al minuto, utilizzando solo un prototipo stampato in 3D. Con i progressi della Cina nei chip semiconduttori e nella gestione termica delle batterie, le applicazioni pratiche hanno superato di gran lunga i risultati sperimentali.

La svolta

Il progetto del fucile sperimentale prevede 20 stadi a bobina di rame, ciascuno lungo 25 mm e disposti in un telaio bullpup compatto ispirato al fucile mitragliatore belga P90. Quando un proiettile d'acciaio, o armatura, passa davanti a una bobina, i sensori attivano chip di potenza a transistor bipolari a porta isolata della precisione di un nanosecondo per inviare energia attraverso la bobina, generando campi magnetici che spingono il proiettile.

In particolare, il sistema utilizza algoritmi di mappatura dei tempi di posizione per attivare le bobine appena 2 mm prima dell'ingresso del proiettile e interrompere l'alimentazione 35 mm dopo l'uscita: un equilibrio che massimizza l'accelerazione e riduce al minimo la resistenza all'indietro.

Secondo quanto riferito, il modello di prova raggiunge una velocità del proiettile di 86 metri al secondo, adatta per il controllo non letale dei disordini ma scalabile per scopi letali. Inoltre, la velocità di fuoco di 3.000 colpi al minuto - cinque volte più veloce di un AK-47 - consente un fuoco di soppressione senza precedenti.

"Il fuoco continuo ad alta velocità dissuade le minacce in avvicinamento e annulla le reazioni del nemico, il che è ideale per il controllo delle rivolte", hanno scritto Xiang e i suoi colleghi. Ci sono però degli ostacoli da superare: la precisione relativamente bassa e il tempo di ricarica della batteria relativamente lungo, che attualmente è di circa un'ora.

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