
Non solo le esercitazioni militari Han Kuang a Taiwan. Proprio in questi giorni nell'Asia-Pacifico si stanno tenendo altre manovre rilevanti organizzate sempre per il medesimo motivo: preparare gli Stati Uniti e i loro partner locali ad una possibile guerra contro la Cina nella regione. I riflettori sono puntati sull'Australia, dove per tre settimane si svolgeranno le esercitazioni biennali Talisman Sabre. Le operazioni includeranno test missilistici, utilizzo di droni e persino sbarchi anfibi. Parteciperanno gli Usa e 18 alleati di Washington.
Usa in azione con 18 partner
Come ha spiegato il Wall Street Journal, la Talisman Sabre di quest'anno è l'undicesima e più grande edizione mai tenuta dell'esercitazione. Numeri alla mano sono coinvolti circa 40.000 militari provenienti da 19 nazioni diverse. L'operazione, che include Giappone, Corea del Sud, Filippine, India e vari Paesi europei, è diventata un pilastro degli sforzi statunitensi per dissuadere Pechino dal lanciare un attacco militare a Taiwan. "Il fatto che quest'anno all'esercitazione Talisman Sabre partecipino 19 nazioni dimostra che siamo tutti alla ricerca di un obiettivo comune, ovvero la stabilità, un Indo-Pacifico libero e aperto e il rispetto del diritto internazionale", ha affermato il vice ammiraglio Justin Jones, capo delle operazioni congiunte dell'esercito australiano.
Durante l'esercitazione, gli Stati Uniti e i loro alleati prevedono di lanciare sistemi missilistici terrestri chiave come il Typhoon; il loro ruolo sarà fondamentale se Washington vuole controllare importanti rotte marittime intorno a Taiwan in caso di conflitto. Spazio poi ai droni che verranno testati sia a terra che in mare, prendendo spunto dalla loro importanza sui campi di battaglia dell'Ucraina. Sono previsti poi sbarchi anfibi e manovre aeree e marittime. E per la prima volta, l'esercitazione includerà un'attività in Papua Nuova Guinea, una grande nazione insulare a nord dell'Australia che ha firmato un accordo di sicurezza con gli Stati Uniti nel 2023.
Esercitazioni strategiche
L'esercitazione offre agli Stati Uniti l'opportunità di presentare un fronte militare unito in un momento in cui sono emerse tensioni politiche tra Washington e i suoi alleati, il tutto mentre l'amministrazione Trump sta spingendo altri Paesi ad aumentare la spesa militare. Gli Stati Uniti stanno inoltre valutando un piano per vendere sottomarini a propulsione nucleare all'Australia. A proposito di Australia, nelle ultime ore c'è chi ha parlato del ruolo di Canberra in una fantomatica guerra a Taiwan. "Non ci lasciamo andare a ipotesi", ha tagliato corto il ministro australiano dell'Industria della Difesa, Pat Conroy.
Nell'area di addestramento nell'Australia settentrionale, l'esercitazione ha visto la partecipazione di jet F-35 statunitensi, artiglieria australiana e statunitense, obici semoventi e carri armati sudcoreani e un sistema missilistico terra-aria giapponese. Le manovre hanno coinvolto anche lanciarazzi imbarcati su camion (High Mobility Artillery Rocket System) provenienti da Stati Uniti, Singapore e Australia, che sono stati usati tutti insieme per la prima volta.
"La nostra determinazione ad addestrarci, la nostra volontà di prepararci e la nostra volontà di combattere, non sono frutto di una nostra immaginazione", ha dichiarato il tenente generale J.B. Vowell, vice comandante generale dell'esercito americano nel Pacifico. La Cina ascolta e osserva con attenzione.