La Cina ha recentemente diffuso alcune immagini ufficiali che mostrano il lancio del missile ipersonico antinave YJ-20 da un cacciatorpediniere Type 055. Si tratta di un chiaro avvertimento che potrebbe trasformare equilibri del Pacifico occidentale, nonché ridefinire l'eventuale intervento militare statunitense e giapponese in una ipotetica crisi nello Stretto di Taiwan. Il motivo è semplice: la Type 055, nave di oltre 10.000 tonnellate considerata tra le più avanzate al mondo nella sua categoria, diventa con lo YJ-20 una piattaforma di deterrenza mobile. Un singolo vascello, operando tra Taiwan e Guam, a detta di Pechino sarebbe teoricamente in grado di mettere a rischio basi, porti e gruppi navali avversari su un raggio stimato fino a 1.500 chilometri. Questo significa trasformare un'enorme porzione di oceano in una zona altamente ostile per assetti ad alto valore strategico.
Un missile decisivo
La prima conseguenza riguarda la cosiddetta “prima catena di isole”. Installazioni chiave come la base aerea di Kadena a Okinawa o la base navale di Sasebo rientrano pienamente nel raggio d’azione del missile, senza che sia necessario un lancio dal territorio continentale cinese. Il vettore, infatti, viene imbarcato su una piattaforma navale furtiva e mobile, capace di scegliere posizione e tempistica ottimali.
Spingendosi più a est, la nave Type 055 può minacciare addirittura anche la “seconda catena di isole”. Le infrastrutture militari di Guam, nello specifico la Andersen Air Force Base e il porto militare, diventerebbero vulnerabili. La possibilità di colpire piste e banchine da centinaia di chilometri di distanza mette, dunque, in discussione il ruolo di Guam come hub logistico fondamentale per qualsiasi operazione occidentale nel Pacifico.
Il vero punto di forza dello YJ-20, tuttavia, non risiede solo nella gittata. Il missile è un sistema boost-glide ipersonico, capace di superare Mach 5 e di effettuare manovre imprevedibili nella fase terminale. Secondo l'esperto militare cinese Zhang Junshe, il veicolo planante biconico genera onde d’urto che permettono alle superfici di controllo di manovrare ad altissima velocità, aumentando drasticamente la capacità di penetrare le difese. Inoltre, il profilo d'attacco quasi verticale contro bersagli navali ricorda quello di un missile balistico, rendendo l'intercettazione estremamente complessa.
Un problema per gli Usa
A oggi, Stati Uniti e Giappone non dispongono di sistemi operativi in grado di intercettare con affidabilità un veicolo ipersonico manovrante di questo tipo. I programmi americani dedicati alla difesa contro tali minacce sono ancora in fase di sviluppo e non offrono una protezione immediata. Di conseguenza, schierare portaerei, navi anfibie o grandi contingenti in un’area coperta dallo YJ-20 comporterebbe rischi difficilmente accettabili.
Secondo il quotidiano cinese Global Times, la capacità di impiegare il missile da piattaforme come il Type 055 rafforza notevolmente le operazioni in alto mare della Marina cinese e amplia la profondità strategica della difesa nazionale.
In questo contesto, la combinazione Type 055–YJ-20 crea una bolla A2/AD di portata e letalità senza precedenti, trasformando l’ipotesi di intervento esterno in una scommessa ad altissimo rischio e rafforzando la deterrenza cinese nel Pacifico occidentale.