Scende in campo il "Ghost shark": cosa sappiamo del drone subacqueo che "spierà" il Pacifico

Il primo sottomarino senza pilota denominato "Ghost Shark" è uscito dalla linea di produzione dopo soli anni dalla sua prima ideazione. Entrerà a far parte della flotta australiana per condurre operazioni d'intelligence del Pacifico.

Scende in campo il "Ghost shark": cosa sappiamo del drone subacqueo che "spierà" il Pacifico
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A soli tre anni dall'inizio del progetto, il primo esemplare del veicolo sottomarino senza pilota "Ghost Shark" esce dalla linea di produzione ed entra a far parte della flotta australiana. Il veicolo sottomarino autonomo sarà utilizzato per svolgere operazioni segrete nel Pacifico, dove l'Occidente gioca la sua silenziosa partita con la Cina.

Il nuovo veicolo sottomarino autonomo, classificato come Extra Large Autonomous Underwater Vehicle — una nuova categoria di mezzi subacquei spesso abbreviata con l'acronimo XL-AUV — denominato Ghost Shark, è uscito dalla linea di produzione a soli tre anni dalla sua ideazione. Prodotto da Anduril, il veicolo è stato consegnato alla Royal Australian Navy. Né l'azienda costruttrice Anduril né la Difesa australiana hanno specificato il numero esatto di esemplari che comporranno la nuova flotta autonoma della marina; tuttavia è confermato che la prima variante di produzione, completata il 31 ottobre, è in fase di test e dovrebbe essere consegnata entro il prossimo gennaio.

Secondo le prime informazioni disponibili, il Ghost Shark, presentato presso la Fleet Base East nel porto di Sydney, misura quasi sei metri, con un'altezza e una larghezza di due metri. A differenza dei sottomarini con equipaggio convenzionali, il Ghost Shark non prevede uno scafo pressurizzato tradizionale, ma dovrebbe invece integrare un sistema "allagato" all'interno degli spazi dello scafo, con zone impermeabili per i principali sistemi di propulsione, navigazione e per i carichi utili. Ciò gli consente maggiore autonomia e resistenza, ma soprattutto la capacità di operare a profondità estreme, sopportando meglio la pressione delle profondità marine.

Il veicolo prevede inoltre, come altri sistemi autonomi di ultima generazione, una capacità modulare e multiuso: l’idea è adattare una piattaforma unica ai diversi sistemi che possano essere integrati flessibilmente per vari tipi di missione. Ad esempio, missioni di spionaggio furtive per la raccolta e l'analisi di informazioni — le cosiddette ISR (Intelligence, Surveillance, Reconnaissance) — o missioni di spionaggio dei segnali elettromagnetici (SIGINT), fino allo svolgimento di missioni offensive come la posa di mine marine.

Il Ghost Shark sfrutta inoltre framework software avanzati che consentono all'intelligenza artificiale capacità di apprendimento automatico. Questo sistema, noto come Lattice, controllerà la propulsione e la navigazione del sommergibile, nonché il processo decisionale della missione.

Parlando del programma di rafforzamento della marina australiana, il ministro dell'Industria della Difesa, Pat Conroy, responsabile della strategia di sviluppo dell'industria della Difesa e delle decisioni di acquisto di armamenti, ha dichiarato: "Stiamo dotando la nostra Marina di nuove e potenziate capacità missilistiche, acquisendo la fregata classe Mogami potenziata e, soprattutto, stiamo fornendo queste capacità con rapidità. Abbiamo consegnato alla Marina il missile Naval Strike, il Tomahawk e il missile Standard-6, anni prima di quanto precedentemente pianificato".

"Questo ha fornito alla Marina una maggiore potenza di fuoco e una gittata massima decuplicata, mettendo a rischio potenziali avversari a distanze maggiori", ha spiegato, sottolineando come la nuova piattaforma autonoma denominata Ghost Shark rappresenti non solo un'importante e innovativa risorsa nell'ambito della strategia navale che l'Australia intende adottare per prevenire nuove minacce, ma anche un esempio di come "il governo e la Difesa collaborino con aziende innovative per fornire rapidamente capacità ai combattenti". Dato che, come sappiamo, i conflitti moderni assistono a una continua accelerazione tecnologica e prevedono un impiego massiccio di piattaforme autonome in ogni dominio.

I vertici di Anduril, l'azienda produttrice pronta a esportare la nuova "arma" australiana, hanno affermato che il completamento della prima variante di produzione del Ghost Shark ha segnato un momento decisivo nella missione che Canberra si è impegnata a perseguire: "Portare capacità sottomarine sovrane in Australia". Anduril ha stipulato un contratto da 1,7 miliardi di dollari per la fornitura di quella che l'azienda definisce "una grande flotta" di Ghost Shark che si amplierà nei prossimi cinque anni.

Come detto, l'Australia prevede di utilizzare i Ghost Shark per condurre operazioni segrete di intelligence, sorveglianza e attacco a lungo raggio, integrandoli

nella sua futura flotta di navi da combattimento di superficie — oggi in fase di ampliamento e rafforzamento — e nel quadro più ampio dello schieramento di sottomarini a propulsione nucleare previsto nell'ambito di AUKUS.

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